Durante questa quarantena anche Facebook pare suggerirci di rimanere a casa. In particolare la pagina satirica “Aggiornamenti quotidiani dalla Terza Repubblica” ha indetto un’altra edizione della Toninelli’s Cup, il trofeo più ambito dai politici italiani e non. Si tratta di scegliere la migliore fra le peggiori dichiarazioni rilasciate dai nostri rappresentanti, ma anche da giornalisti come Sallusti o conduttori popolari come Amadeus, che quest’anno partecipa con il famoso: “La ammiro per la sua capacità di stare accanto a un grande uomo stando un passo indietro”. Chi l’avrà sparata più grossa questa volta? L’anno scorso ha vinto la deputata pentastellata Laura Castelli con il celebre “Questo lo dice lei!”. Iconica risposta data a Padoan, che stava spiegando come lo spread avesse impatto sui mutui. Ma quest’anno gli avversari sono agguerriti. Da Berlusconi a Trump. Per il presidente americano ci sarebbe l’imbarazzo della scelta, ma alla fine a concorrere è la frase contenente il nome storpiato “Giuseppi Conte”, segno dello scarso impegno di Trump nell’imparare altre lingue, mi sembra abbia scarso rispetto delle nostre cariche pubbliche.
A sorpresa anche Pierluigi Bersani rientra nello stupidario, grazie ad una dichiarazione del 24 novembre 2018: “Non si dica che io sono per la birra e contro il vino: no, io sono bisessuale”. Questa frase me l’ero persa. Devo tifare Bersani in questo torneo, per amore, ma la vedo dura. Nello stesso girone, quello dei Samurai, troviamo anche il governatore De Luca, con una frase che di certo i campani ricorderanno, pronunciata in occasione di una polemica sulla sanità nell’ormai lontano 2015: “Se volete collaborare, bene… se volete le sciabole, meglio”. Si applicherebbe bene anche alla situazione odierna. Pare proprio che De Luca abbia passato il turno. Avrebbe persino battuto Morgan che era nello stesso girone.
Se la dovrà vedere con Luigi Di Maio e la sua dichiarazione sul mandato zero, che non conterebbe nel calcolo dei due mandati. Il ragionamento è apparso talmente stupido da essere premiato, ma io avrei scelto Giorgia Meloni, perché è una donna, è una madre ed è cristiana. Imbattibile, secondo me. Devo ammettere che la scelta nel girone dei costituzionalisti era ardua. Anche Giletti col suo “Sono anni che non eleggiamo un premier” meritava un riconoscimento, per l’alto contributo alla disinformazione.
Laura Castelli è stata battuta, a sorpresa, dal giornalista Mario Giordano, che il 31 ottobre scorso si è presentato nel suo programma di Rete4, con una mazza, dicendo “Io Halloween non lo voglio festeggiare” e distruggendo tutte le zucche in studio. Un vero difensore delle nostre tradizioni, un degno pretendente al Toninello d’oro.
Rimango nell’attesa dello sviluppo della gara, ma scommetto tutto su Umberto Bossi, col suo elegantissimo: “I meridionali bisogna aiutarli a casa loro, sennò straripano qui come l’Africa”.
Ringrazio Aggiornamenti Quotidiani dalla Terza Repubblica per avermi allietato le giornate e che vinca il peggiore. Ci sarà sempre materiale per la Toninelli’s Cup.