Fumata nera per le vacanze di Natale.
Oggi, venerdì 18 dicembre 2020, gli italiani sono ancora in attesa di capire come saranno regolate per legge queste particolari festività natalizie, che saranno vissute da tutti ancora all’insegna della lotta contro il virus SARS-CoV-2.
Probabilmente sarà proprio questa la giornata decisiva in cui sarà varato il nuovo DPCM, ma intanto il presidente della regione Campania ha espresso il suo punto di vista a tal proposito.
<<Servono misure semplici, chiare, tempestive e soprattutto controllabili. Le mezze misure, quelle prese per tentare di accontentare un po’ tutti alla fine non accontentano nessuno e rischiano di allungare ulteriormente i tempi di uscita dalla pandemi>>.
Il presidente campano definisce il dibattito finora sostenuto “allucinante”.
<<Tanti anziani sono abbandonati a sé stessi per 11 mesi l’anno, poi ci si ricorda degli anziani solo adesso. Fare il cenone di Natale in nome dell’umanità con 20 persone non vuol dire essere umani, ma irresponsabili. Nonni e parenti parteciperebbero ad un pranzo dopo il quale, trascorsi 20 giorni, potrebbero andare a finire in terapia in tensiva>>.
Linea dura in Campania?
Il presidente della regione non si è sbilanciato, come di solito, sui dettagli dei provvedimenti che saranno presi. Evidentemente sta aspettando prima di capire quali saranno quelli presi dal Governo centrale. Anche se teoricamente, proprio in qualità di presidente di regione, dovrebbe già conoscerli, poiché le stesse regioni stanno partecipando attivamente e costantemente alla stesura di questo nuovo DPCM, come ha ricordato lo stesso presidente della Conferenza Stato-Regioni proprio questa mattina in diretta sul Canale 5 della Mediaset.
Eppure qualcosa trapela dal discorso della lunga diretta settimanale del presidente campano.
<<Bloccheremo la vendita alcolici e di qualunque altro genere di consumo in pubblico. Saranno intensificati i controlli di chi arriva dal nord nei treni, come già da una settimana avviene nelle stazioni e negli aeroporti campani, col monitoraggio della temperatura corporea>>. Restano tutti aperti gli interrogativi su orari, spostamenti tra regioni, province e comuni. Nulla di tutto questo viene lontanamente accennato nella diretta facebook.
Tanti soliti numeri messi a confronto, come se ricoverati e morti tra regioni fossero argomento di gare e classifiche. Ma volendo restare sulla linea dei “confronti” (che per il sottoscritto restano fuori luogo, se fatti a scopi di vanto e non scientifici o decisionali) in regioni come il Veneto ed Emilia Romagna quelle misure chiare, semplici e tempestive, sono già state annunciate dai rispettivi colleghi del presidente della regione Campania, che hanno avuto il coraggio amministrativo di sbilanciarsi e determinare le proprie misure ancora prima delle decisioni del Governo centrale.
Vaccini in Campania.
Più chiarezza sembra esserci stata invece riguardo la campagna di vaccinazione.
<<La vaccinazione anti-Covid non sarà un compito banale: serve preparare spazi adatti, registrare generalità dei vaccinati, somministrare il vaccino, e ancora sale per aspettare che non ci siano reazioni allergiche. Insomma – ribadisce il presidente De Luca – occorre un percorso di sicurezza e tranquillità, ma bisogna prepararsi, deve essere una macchina perfetta e stiamo lavorando per avere questo risultato>>.
I punti di erogazione dei vaccini in Campania dovrebbero essere 26 in tutto e risultare completamente operativi a partire dalla mattina del 12 gennaio 2021, secondo quanto affermato dal presidente della Regione. Lo stesso, sempre durante la diretta facebook, riferisce che la fornitura dei congelatori per la conservazione del vaccino è già stata soddisfatta al 95%.
Scuole: aperte o chiuse?
Il presidente campano si ripropone poi con verve polemica riguardo la riapertura delle scuole, anche in questo caso risultando più criptico che chiaro e semplice, come spesso rivendica.
<<Anche per le scuole abbiamo assistito alle tragiche mezze misure del Governo. Chi è in grado di dire quale sia la situazione il 7 gennaio: sulla copertura degli organici, sulle condizioni dei trasporti e tanto altro ancora? Finora abbiamo visto fissare prima la data di apertura e poi fare il punto epidemiologico. In Campania seguiremo la nostra linea: non faremo finta di riaprire per pochi giorni per poi richiudere: si riapre una volta e per sempre>>.
Eppure non viene detto quando e come. Eppure anche nella regione Campania la confusione sulla riapertura delle scuole è stata enorme e imbarazzante, più volte con iniziative tutte regionali che andavano contro le decisioni nazionali, venendo poi ribaltate a colpi di TAR e contro misure. Tanto che sono numerose e incessanti le manifestazioni dei comitati cittadini misti (genitori, insegnanti, presidi, studenti e associazioni altre) che si stanno mobilitando in Campania. L’ultima manifestazione appena qualche giorno fa (l’11 dicembre).
I punti di domanda restano tanti. Quello che sembra essere chiaro è sempre la tentazione di raccontarsi bene rispetto ad un marcio che è sempre altrove tranne che in casa propria dove si rasenta una perfezione raccontata ma facilmente riscontrabile.
Una cosa tra tutte risulta più condivisibile ed è l’appello finale lanciato dal presidente alla chiusura delle diretta facebook:
<<Saranno giorni difficili, non avremo il Natale né il Capodanno di sempre. Vi chiedo di essere responsabili. La tentazione di festeggiare è ovviamente forte, ma dobbiamo capire che per un momento di calore familiare umano e comprensibile, noi rischiamo di far ripartire il contagio a metà gennaio, di complicare la stagione della vaccinazione e di complicarla ancora di più con l’anno scolastico che riparte e col picco dell’epidemia influenzale che si apre>>.
Marco Giordano