“Insieme agli altri Sindaci dei Picentini mi batterò per salvaguardare la salute dei cittadini, la vocazione turistica ed agroalimentare delle nostre comunità. Ci incateneremo, se necessario, ma non consentiremo questa nuova speculazione, né ora né mai”. Le intenzioni categoriche del primo cittadino di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara, risuonano nell’acceso dibattito scaturito dalla proposta di delocalizzazione delle Fonderie Pisano nell’area dello stabilimento industriale Italcementi situato nel comune di Salerno, ma nel bel mezzo tra il comprensorio dei Picentini e Pontecagnano Faiano. Il sindaco, con la convocazione di un consiglio comunale monotematico, si è reso promotore di un’azione decisa contro l’ipotesi di una possibile ristrutturazione dell’impianto industriale dell’Italcementi, da destinare successivamente alla realizzazione del nuovo polo meccanico progettato dalla fonderia Pisano. La compattezza della maggioranza e il senso d’allarme diffusosi tra la popolazione, segnano un nuovo fronte d’opposizione alla delocalizzazione dopo che nei giorni scorsi era stata la Cgil, ospitando una tavola rotonda programmata dalla FIOM e dalla FILLEA, a cercare di smuovere le acque e di guardare oltre il pantano in cui versa la vertenza e ogni ipotesi di reindustrializzazione. “Questo Sindacato non può non intervenire. Bisogna arrestare ogni fase della desertificazione in atto; bisogna saper utilizzare incentivi e fondi per rilanciare il futuro dell’Industria nel salernitano; individuare le buone pratiche e riqualificare le attività in via di dismissione”, ha dichiarato Arturo Sessa, Segretario Generale Cgil Salerno. Il rilancio dell’attività produttiva delle fonderie sarebbe giustificato, secondo i sindacati, dalla necessità di salvaguardare i livelli occupazionali, di preservare i lavoratori da una situazione che li condanna. E’ per questo che la Cgil si è attivata su una questione che non è di sua squisita pertinenza, avanzando e proponendo, a tutti gli interlocutori locali, le opportunità che il territorio mette a disposizione. Di qui la proposta dell’Italcementi. A scontrarsi, anche due modelli di sviluppo: da un lato la riconversione industriale, dall’altro la sostenibilità, le economie circolari e l’eco distretto. “Oggi che il tema torna d’attualità, da Primo Cittadino, con la forza di una Città unita e dei comuni limitrofi, spazzeremo via questa possibilità e personalmente utilizzerò tutti gli strumenti in mio possesso per affrontare questa vicenda che già in passato ho combattuto”, tuona Lanzara. Uno dopo l’altro, tutti i territori della provincia indicati come destinatari di un processo di delocalizzazione delle fonderie, hanno manifestato la loro più ferma opposizione. Di recente era stata la sindaca di Battipaglia a promettere battaglia e a minacciare di incatenarsi in seguito all’ipotesi, subito accantonata, di insediare lo stabilimento nel sito dove attualmente sorge la Treofan.
Panoramica privacy
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.