Il meglio del repertorio deluchiano, che oscilla tra la comicità e l’ardore politico, si sprigiona al Meeting di Cl di Rimini, dove il governatore della Campania, invitato per la prima volta, ha regalato un ritratto di Salvini. Per la prima volta, dopo anni di lusinghe reciproche con parte dello stato maggiore leghista, De Luca indica nel leader leghista la figura meno adatta a reggere le sorti politiche del Paese: “Grillo ha introdotto la volgarità e la grossolana falsità in politica. Il No Vax, il chiuderemo l’Ilva. E Salvini ne è stato degno prosecutore. Ma il ministro dell’Interno poi ha aggiunto del suo: è quello che io chiamo il Neanderthal style della politica. Per l’uso strumentale dei simboli religiosi deve andare all’inferno, con Satana. Per il prossimo governo dovremmo introdurre la discriminante estetica: chi va al Papeete, chi sta in bermuda, chi ostenta il torso nudo tutto può fare tranne che il ministro”. Analizzando poi i possibili scenari del dopo Conte, soprattutto in riferimento di un accordo sempre più concreto tra Pd e M5S, De Luca frena: “Intanto non anticipiamo i tempi, meno male che la crisi torna finalmente nel luogo deputato, il Parlamento. Per quello che mi riguarda credo sia fondamentale, assolutamente primario, prima di ogni accordo, fare una grande operazione di verità, dire davanti al Paese dove si è fatto bene, dove si è sbagliato e di grosso. Per quel che mi riguarda, Lega e 5 Stelle hanno fatto un assoluto disastro. L’accordo con il M5S può nascere soltanto dopo che si è fatta un’operazione di verità. Il Pd può andare a fare una verifica ma dicendo a Grillo, senza imbarazzi, che ha fatto grandi danni, che ha dato un contributo di banalizzazione e di mancanza di rispetto, soprattutto che hanno paralizzato e bloccato tutto”. In caso di accordo tra le due forze, fino a ieri fortemente antagoniste, l’ex sindaco di Salerno auspica un programma di governo solido e obiettivi condivisi: “Subito un piano per il lavoro per il Sud, il tema della sicurezza, ma con serietà, una riforma radicale della giustizia. E sulla base di queste priorità si discute e si governa con tutti. Autonomia? Se significa efficienza, ok. Ma se si devono definire i livelli essenziali di prestazione, la Campania riceve meno del Nord”.