Nel consueto monologo del venerdì in diretta fb, il governatore Vincenzo De Luca ha esordito nuovamente puntando il dito contro le falle nel sistema di monitoraggio del territorio in relazione al contenimento del Covid-19. Una situazione ingestibile in assenza di uno specifico piano, tanto da indurre De Luca a invocare metodi repressivi: “Per contrastare l’epidemia serve un piano di repressione, sicurezza e di controllo, altrimenti il calvario sarà prolungato di mese in mese”. Il secondo teme affrontato è quello dei vaccini: il governatore lamenta ancora iniquità nel sistema di distribuzione: “Sui vaccini serviva la produzione italiana, era la prima cosa da fare e invece nessuno l’ha pensato. Non è avvenuta una distribuzione equa sui vaccini e questa sperequazione ha penalizzato la Regione Campania, che ha ricevuto 32mila dosi in meno rispetto al Lazio che ha la stessa popolazione della Campania. Potremmo vaccinare il doppio dei cittadini ma con queste forniture andremo alle calende greche per farlo. Cerchiamo autonomamente di approvvigionarci di vaccini, parlando ad aziende ufficiali e agli stati, e nel corso della prossima settimana potrebbero esserci delle novità”.
La stretta attualità riporta poi immediatamente alla crescita dei contagi e alle misure da adottare per evitare di essere travolti dalla terza ondata, in grado di rallentare ulteriormente la campagna vaccinale e di vanificare gli sforzi sin qui compiuti: “Siamo di fronte a una ripresa del contagio, in Campania ormai oltre duemila al giorno: era inevitabile dopo settimane di rilassamento. In Italia abbiamo seguito la logica del mezzo-mezzo: io penso che l’obiettivo debba essere una riapertura totale e sono favorevole a una chiusura totale per poi riaprire tutto e farlo definitivamente. Da lunedì, con buona pace di quale comitato, chiudiamo tutte le scuole, non possiamo aspettare un’epidemia tra i ragazzi. Le varianti hanno un’aggressività maggiore su tutta la popolazione giovanile e occorre qualche settimana per completare la vaccinazione al personale scolastico. Per questi due motivi chiudiamo le scuole. Ad oggi sono state vaccinate 28mila persone ed entro metà marzo avremo la possibilità di terminare la vaccinazione al personale scolastico. Poi parleremo di riapertura. Cerchiamo di reggere con le terapie intensive, con questo trend entro due settimane esauriremo i posti. Se non si arresta l’onda del contagio occorrerà chiudere altri reparti ma noi dobbiamo coprire tutto il ventaglio di pazienti. E’ indispensabile frenare il contagio“.