Chi si riversa in strada senza un valido motivo sarà segnalato al competente Dipartimento di prevenzione dell’Asl e scatterà l’obbligo immediato di quarantena domiciliare con isolamento fiduciario. La nuova ordinanza emessa dalla Regione Campania inasprisce le norme in merito agli spostamenti ed è presentata dal governatore come il punto di svolta per stroncare l’atteggiamento menefreghista di una parte della popolazione: “Ti trovo in mezzo alla strada, stravaccato su una panchina o a passeggiare sul lungomare, in condizioni che non segnalano emergenza? Ti obbligo a stare in quarantena per 15 giorni e se poi vieni individuato in seguito fuori casa sei passibile di sanzioni penali anche gravi. Siamo costretti purtroppo a fare questo. Perchè c’è il 90 per cento che ha capito che la situazione è seria, ma c’è un 10 per cento di irresponsabili che devono essere neutralizzati. Inviteremo anche il governo a dare indicazioni coerenti. Ma come è possibile che chiudiamo bar e parchi e poi è possibile passeggiare?”, tuona il Presidente della Regione.
L’ex sindaco di Salerno poi mette nel mirino la comunicazione del governo e alcune misure adottate nel decreto: “Qui noi abbiamo avuto una comunicazione confusa anche da parte di organi del governo nazionale. L’ordinanza prevede che chi non si adegua, cioè chi va in giro senza motivo, è passibile di tre mesi di carcere e di ammenda fino a 200 euro. Queste misure non vengono ancora messe in atto dalla polizia al momento, anzi abbiamo sentito comunicazioni sbagliate persino dal ministero dell’Interno, come quella secondo cui si può passeggiare a un metro di distanza l’uno dall’altro. Che idiozia”.
Nelle ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica, l’ordinanza della Regione considera situazioni di necessità le esigenze primarie delle persone, per il tempo strettamente indispensabile, e degli animali d’affezione, da accompagnare in aree contigue al proprio domicilio.
E’ consentito lo spostamento per motivi di salute, con la presenza di un accompagnatore se la salute del paziente ne impone la necessità. E ovviamente per motivi legati al lavoro.
Il mancato rispetto degli obblighi è punito ai sensi dell’art.650 del codice penale, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro.