Si è spento nel reparto di Pneumologia del Policlinico Gemelli di Roma, dopo un lungo ricovero dovuto alle complicazioni di una polmonite, il grande scrittore, regista, attore e conduttore televisivo napoletano Luciano De Crescenzo. A diffondere la notizia è stata la casa editrice Mondadori che ha pubblicato tutti i suoi libri. De Crescenzo è morto un mese esatto prima di oltrepassare la soglia dei 91 anni. Accanto a lui, la figlia Paola, i nipoti, il suo agente e gli amici storici, tra cui spiccano Marisa Laurito e Renzo Arbore. E proprio Arbore consegna al pubblico un intimo e commosso ricordo dell’amico: “E’ una gravissima perdita per la cultura italiana e per la città di Napoli. La nostra amicizia non si è mai incrinata nemmeno per un attimo. Abbiamo fatto insieme film, zingarate, trasmissioni tv. Era una persona buonissima, non l’ho mai sentito parlare male di nessuno, nemmeno quando un critico bocciava una sua opera. Tra le cose che ho imparato da lui, forse la più importante è l’umorismo napoletano raffinato, di cui era maestro”. Oggi sarà allestita la camera ardente nella sala della Promoteca, in Campidoglio. Domani invece l’abbraccio della sua Napoli, dalle 10.30 nel complesso di Santa Chiara, nel cuore dei Decumani. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha proclamato il lutto cittadino nel giorno dei funerali, disponendo che sugli edifici pubblici le bandiere siano poste a mezz’asta. L‘ingegnere-filosofo, come amava definirsi, era nato a Napoli il 18 agosto 1928. La perdita di De Crescenzo rappresenta un altro duro colpo per la cultura italiana, dopo Camilleri privata in poche ore di due autentici riferimenti.