Lo scorso 12 settembre un terribile incendio ha colpito l’azienda Mgm e la stessa città di Battipaglia che si è trovata avvolta da una nube tossica con livelli di diossina sprigionati nell’aria così alti da non poter essere quantificati dall’ARPAC. La società, che si occupa dello smaltimento di pneumatici, sta cercando ora di ottenere i permessi necessari dalla Regione Campania per la realizzazione di un sito di trattamento di rifiuti a Cicerale, nel Cilento, paese presidio Slow Food per i suoi ceci famosi in tutto il mondo.
Si tratterebbe di un’area dove sarà possibile stoccare fino a 171mila tonnellate di rifiuti solidi urbani e speciali, ma non pericolosi, permettendo il recupero di quasi 29mila unità.
Con una nota stampa l’esponente battipagliese di #Perunnuovoinizio, Vincenzo Inverso, ha chiesto interventi urgenti per evitare che la Mgm delocalizzi il suo impianto a Cicerale. “Non solo difendo la mia Città, ma anche il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, di cui sono amministratore. Naturalmente, sono al fianco del Sindaco e dell’amministrazione di Cicerale, oltre ad aver già chiesto, per le vie brevi, al Presidente Tommaso Pellegrino, la convocazione di una specifica Giunta o Consiglio urgente per una delibera di indirizzo che impegni Provincia e Regione a non autorizzare impianti del genere nell’area protetta del Parco Nazionale del Cilento”.
Il progetto è stato presentato alla Regione Campania dalla ComEco, la srl di Sala Consilina proprietaria di un capannone nell’area pip del comune di Cicerale che già nel 2015 aveva avanzato una richiesta per la realizzazione di un impianto di trattamento rifiuti speciali e non andata a buon fine, sempre a Cicerale. Ora la ditta ci riprova. Il 24 Ottobre, il progetto sarà discusso in conferenza con la partecipazione dei vertici della ComEco, dei referenti dell’Arpac, dell’Asl di Salerno, del comando provinciale dei vigili del fuoco e del sindaco di Cicerale, Gerardo Antelmo, che annuncia battaglia insieme ai cittadini, anche dei paesi limitrofi, pronti alle barricate per tutelare la purezza di un’area agricola e turistica.