CultORA – Verso il 25 Aprile. E allora il 19 aprile?

Inizia la settimana verso il 25 Aprile. E allora il 19 aprile? 
Strano che qualcuno non ricordi il 19 aprile, specialmente nella settimana dell’anno in cui inizia anche la fame di “verità”, fame di doppio racconto, obiettività, politically correct, del giusto equilibrio tra fazioni. 

Insomma anche i fascisti vogliono giustizia. E io credo debbano averne.
Partiti e gruppi dichiaratamente di ispirazione fascista e “nostalgici del ventennio” rivendicano un’altra ricostruzione storica, quasi del tutto assente dalle cronache e dal dibattito pubblico. 

Un dibattito avvelenato e liquidato con frasi sarcastiche, come “Italiani brava gente”, che poi non fa tanto ridere. Centinaia di pagine di libri di storia, migliaia di ore di documentari, personaggi di spicco in politica e nella società civile, hanno sepolto un’immagine dell’Italia e una fetta importante della sua storia. 

UN STORIA DA RISCRIVERE
Ed allora tocca ripartire proprio da qui, dal 19 aprile, un giorno caduto nell’oblio pur rappresentando un punto di svolta per il nostro Paese. 
Il 19 aprile del 1937, <<per grazia di Dio e per volontà della Nazione>>, viene emanato il Regio decreto-legge n. 880, a firma di Benito Mussolini – Capo del Governo, Arrigo Solmi – Ministro di Grazia e Giustizia, Alessandro Lessona – Ministro dell’Africa Italiana:

<< il cittadino italiano che nel territorio del Regno o delle Colonie tiene relazione d’indole coniugale (con persona suddita dell’Africa Orientale Italiana o assimilata), è punito con la reclusione da uno a cinque anni. >>

Con questa legge furono vietati i matrimoni tra i cittadini di razza italiana e le persone suddite dell’Africa Orientale Italiana o assimilata. 

L’ITALIA NON E’ UN BURATTINO
Si tratta della prima legge razziale emanata dal governo fascista. Una legge che è stata emanata ben 2 anni prima del cosiddetto “Patto d’Acciaio” tra Hitler e Mussolini. Insomma, a differenza di quanto si voglia fantasticare, il nostro Paese non è mai stato il burattino di nessuno. Lo stivale d’Europa al contrario ha primeggiato anche nella semina delle radici del razzismo, da pura ideologia a Legge. 
Necessaria è la rivendicazione tutta italiana di aver preso, in totale indipendenza dalla Germania di Hitler, la decisione di considerare la razza italica superiore a quella degli abitanti delle colonie, razza superiore da difendere innanzitutto col divieto dei matrimoni misti. 

ONORE ITALIANO: MAI ALL’OMBRA DEI TEDESCHI
Quello che emerge dall’eterno dibattito sul 25 aprile è un insulto all’orgoglio e all’onore di certi italiani. Sembra sempre che l’Italia sia stata alle dirette dipendenze della grande Germania, lasciandosi influenzare nelle scelte di politica nazionale.
Queste sono ignobili calunnie. L’Italia fascista ha sviluppato un suo percorso indipendente di antiebraismo e di razzismo, anni prima dell’alleanza con Hitler. 
Nessuno faccia becero revisionismo storico, raccontando che il razzismo italiano sia stata una scelta dell’ultimo minuto, improvvisata per sigillare l’amicizia con la Germania. Il razzismo fascista ha radici profonde ed è il frutto di un lavoro meticoloso del regime fascista. 

UN’IMPRESA TITANICA
<< La potenza militare dello stato, l’avvenire e la sicurezza della nazione sono legati al problema demografico, assillante in tutti i paesi di razza bianca e anche nel nostro. La tassa sul celibato e la sua condanna morale, lo sfollamento delle città, le colonie marine e montane, le leggi sull’igiene, tutto concorre alla difesa della razza. >>

Così parla Benito Mussolini già nel lontano 1929, nel Discorso alla prima Assemblea quinquennale del Regime, a Milano. 

Le pubblicazioni razziste, da parte del regime fascista, iniziano già dal 1936, contribuendo a diffondere tra gli italiani il mito della razza, un mito con la pretesa di vestire i panni della scienza.
La rivista “La Difesa della Razza”, è stato un quindicinale italiano diretto fin dal primo numero (5 agosto 1938) da Telesio Interlandi e stampato, con cadenza regolare, fino al 1943. Si è trattato del principale strumento antisemita del regime fascista, destinato a promuovere le leggi razziali italiane, promulgate nel 1938 e negli anni seguenti.

19 APRILE: IL RISCATTO FASCISTA
Chi oggi ancora si dichiara fascista, ha ragione: per troppo tempo è stato minato l’onore di questi italiani, visti sempre all’ombra dei tedeschi. Italiani, invece, che sono stati all’altezza della Germania, non alla sua ombra: siamo stati grandi persecutori, grandi razzisti, grandi carnefici, grandi e soprattutto italiani. 

Verso il 25 aprile. E allora il 19 aprile? 
Si piangono i morti delle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001. E ALLORA, le famiglie rovinate proprio da quei giocatori di borsa delle Torri?
Si ricordano i morti dello tsunami in Sri Lanka, E ALLORA quelli dell’Aquila o dell’Irpinia? E quelli delle Marche? E i morti del Ponte Morandi?
Le famiglie piangono i morti dei terremoti, E ALLORA le case abusive dove abitavano?

Ce ne vuole di coraggio a fare certi ragionamenti, senza provare alcuna esitazione, non un briciolo di vergogna. Eppure questi partiti, questi gruppi “nostalgici” ci sono ancora, e riescono sempre a trovare seguaci tra i cittadini, definendosi apertamente e orgogliosamente fascisti. Onore a loro e alla loro vergognosa incapacità di vergognarsi.

E ALLORA viva il 25 aprile. Viva la festa della Liberazione dal fascismo, che, si tenga ben a mente, non è una “libertà di opinione” ma un Reato, per la Costituzione, per l’ordinamento italiano, per tutto ciò che ha inflitto all’umanità quanto la Germania nazista, non di meno. 

Marco Giordano

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FONTI:

La prima legge razziale: vietati matrimoni tra italiani e sudditi dell’Africa Italiana
http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:regio.decreto.legge:1937-04-19;880@originale 

anche: http://www.normattiva.it/eli/id/1937/06/24/037U0880/ORIGINAL 
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Stipula del Patto d’Acciaio: https://www.archivioluce.com/2019/05/21/il-patto-dacciaio/

anche: https://www.ilpost.it/2019/05/22/patto-d-acciaio-anniversario-ottanta-anni/
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La Difesa della Razza – Bibliografia:

– Francesco Cassata,  “La   Difesa   della   razza”.   Politica,ideologia e immagine del razzismo fascista,Torino, Einaudi, 2008.

– Arianna Leonetti, Oltre «La difesa della razza» L’editoria Razzista e Antisemita in Italia (PDF), EDITIO – Nuove ricerca sull’editoria contemporanea, pp. 82–84. Milano, CRELEB – C.U.S.L., 2019. Elaborazioni dagli archivi  della Sala di Consultazione “Giuseppe Billanovich” dell’Università Cattolica e della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.

Pdf originale = https://libriantiqui.it/images/PDF/EDITIO_1_Leonetti.pdf
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BENITO MUSSOLINI, Discorso alla prima Assemblea quinquennale del Regime, Milano, Ufficio Politico per il Plebiscito, 1929, p. 5 

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