Con il rischio della terza ondata e la risalita dei contagi arriva nelle campagne italiane il “contadino di scorta”, in grado di sostituire il titolare dell’azienda agricola in caso di contagio da Covid per salvare i raccolti o garantire l’alimentazione degli animali e la mungitura quotidiana nelle stalle, che non può essere fermata in caso di malattia, con le oltre 100mila denunce di contagio sul lavoro da Covid-19 dall’inizio della pandemia al 30 novembre rilevate dall’Inail in Italia. L’innovativa iniziativa è promossa per la prima volta dall’Associazione Nazionale Condifesa (Asnacodi) con il sostegno della Coldiretti per garantire nonostante la pandemia una continuità alle attività agricole e non bloccare le forniture di prodotti alimentari per la popolazione, in un difficile momento di crisi.
L’indisponibilità di figure chiave dell’azienda per periodi anche lunghi a seguito del diffondersi contagio dal virus, può comportare gravi ripercussioni su attività come quelle agroalimentari che seguono i ritmi della natura e non possono essere quindi interrotte se non con la perdita dei prodotti in campo o sofferenze per gli animali.
Con l’emergenza torna quindi una forma di condivisone del rischio che ha radici nel passato quando molto diffusa era la solidarietà tra agricoltori del territorio nel caso delle reciproche difficoltà con la condivisione del lavoro, degli animali e anche degli strumenti e dei mezzi agricoli. Asnacodi si è fatto infatti promotore di una soluzione innovativa per tutelare le 730mila aziende agricole nazionali che non posso fermarsi con la pandemia, accudire 31 milioni di mucche, maiali, pecore e capre allevate in Italia e garantire l’approvvigionamento alimentare degli italiani, sviluppando una soluzione per offrire una concreta risposta alle esigenze di protezione rispetto al nuovo rischio.
Una piattaforma predisposta con creatività per garantire la continuità dell’impresa agricola in caso di contagio delle figure chiave con “un contadino di fiducia” per il solo tempo necessario a superare il fermo attività. Obiettivo è fornire alle imprese aderenti un sostegno economico al reddito con una piattaforma che consente l’individuazione di professionalità sostitutive indispensabili alla continuità aziendale, fra gli aderenti, nel caso della indisponibilità degli uomini chiave per l’azienda agricola a causa del contagio dal virus SARS CoV-19. Nasce così il fondo mutualistico Agrovscovid19 che riconosce all’impresa agricola un sostegno per far fronte ai maggiori costi e al mancato reddito nel caso in cui una delle persone iscritte alla copertura mutualistica non possa svolgere le normali attività lavorative a seguito di quarantena, ricovero e/o decesso come conseguenza del virus. L’iniziativa è ad oggi rivolta alle imprese agricole socie dei Condifesa aderenti ad Asnacodi ed alcuni di questi hanno già deliberato di sostenere direttamente il progetto.