Alla luce del comunicato del Presidente Conte di ieri sera, le misure precauzionali adottate da ogni singola regione italiana, per far fronte a questa seria emergenza sanitaria, si fanno sempre più restrittive. Il clima che si respira nel territorio dell’Agro Nocerino, del Cavese e del Salernitano non è poi molto diverso da quello degli altri comuni campani. Da settimane, ormai, continua imperterrito l’assalto ai supermercati, luoghi che più di tutti si fanno testimoni di una folle paura del contagio e di restare privi dei beni di prima necessità.
Basta passeggiare lungo le vie principali della zona per ritrovarsi immersi in uno scenario post-apocalittico, con strade deserte e locali vuoti. Chi è costretto a stare comunque a contatto col pubblico ci descrive una situazione di disagio, con un territorio diviso in due tra chi, armandosi di un infondato complottismo, spara sentenze e assurde teorie per trovare una personale spiegazione al contagio dilagante e chi, ancora oggi, non perde occasione per esprimere i propri sentimenti negativi nei confronti della comunità cinese stabilitasi da tempo nel territorio nocerino. Al tempo stesso, si fa sentire sempre di più la voce dei numerosi abitanti i quali richiedono misure di controllo, sterilizzazione e pulizia sempre maggiori. Restano chiusi – è confermato – i cinema, i teatri, le palestre e tutti quei piccoli locali che non riuscivano a garantire ai propri clienti misure anti-contagio e spazi adeguati.
Coronavirus e misure precauzionali. Smart Working e lezioni online
Abbiamo raccolto alcune testimonianze di cittadini comuni, le quali ci hanno mostrato come la gran parte della popolazione dell’Agro abbia aderito alla campagna #iorestoacasa, promossa anche e in misura maggiore da influencer e personaggi dello spettacolo di tutta Italia per fronteggiare l’inarrestabile flusso di contagio. Attraverso lo Smart Working e le lezioni online, studenti e cittadini cercano di ritrovare, in casa, la propria quotidianità. Alcuni adolescenti, ad esempio, a partire da questa mattina hanno sperimentato le prime interrogazioni via Skype, esperienza condivisa e vista di buon grado sia dagli studenti sia dagli insegnanti. Questi ultimi in particolare hanno dato piena disponibilità per garantire la continuità delle lezioni.
Resta, infine, la questione del caos scatenato dalle persone le quali, nella notte tra il 7 e l’8 marzo, sono fuggite in preda al panico dalla Lombardia per recarsi nei propri paesi d’origine, in vista del decreto che avrebbe, temporaneamente, chiuso le frontiere e impedito qualunque tipo di partenza dalla regione. È stata premura dei sindaci di ogni singolo comune tra cui Manlio Torquato, primo cittadino di Nocera Inferiore, chiedere ai cittadini di denunciare all’Asl qualunque caso sospetto.