L’Unità di Crisi della Protezione civile della Regione Campania comunica che nella mattinata di oggi sono stati esaminati in laboratorio, presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno, 48 tamponi. 14 di questi sono risultati positivi. Come per tutti gli altri, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
Salgono a 76 complessivamente i soggetti in Campania al momento positivi al coronavirus. Sale anche il numero dei pazienti ricoverati in rianimazione con insufficienza respiratoria che al Cotugno hanno avuto bisogno di un ricovero in rianimazione. E nella struttura napoletana sono previsti arrivi da altri ospedali della regione di pazienti che presentano una grave insufficienza respiratoria e che nelle prossime ore potrebbero avere bisogno di un ricovero nel reparto di terapia intensiva.
Un caso di coronavirus è stato riscontrato ad Eboli. Si tratta di una donna 71enne residente a Pompei, risultata positiva al Covid-19 dopo essersi sottoposta al tampone. La paziente era stata ricoverata all’ospedale di Eboli dopo una permanenza in un’altra struttura sanitaria ebolitana, il Campolongo Hospital, in attesa di un’intervento all’anca. Dopo aver contratto una sospetta polmonite, sono scattati i controlli di rito. “Attivate le misure come da protocollo sanitario. Atteniamoci alle disposizioni e manteniamo la calma. – scrive in una nota il primo cittadino di Eboli, Massimo Cariello – Nella massima osservanza delle disposizioni sanitarie, stiamo mettendo in pratica tutte le misure necessarie. Invito tutti a mantenere la calma e ad attenersi alle prassi igieniche suggerite dal Ministero. Faccio appello a tutti i cittadini a mantenere la calma e confido nel buon senso di ciascuno. La comunità ebolitana dimostri di essere responsabile e coesa, come sempre ha fatto, anche in questo frangente così delicato”. L’anziana è stata poi trasportata al Cotugno di Napoli. Presso la struttura del Campolongo Hospital, in ottemperanza alle nuove disposizioni per il contenimento del contagio, è fatto divieto assoluto di ingresso ai visitatori. Stop anche alle attività ambulatoriali, fatte salve motivazioni di urgenza. All’interno del reparto che ospitava l’anziana contagiata si è provveduto a mettere in isolamento le alcune pazienti che avevano condiviso la stanza con la donna ed è scattata la quarantena per una ventina di persone del personale sanitario. E al Maria Santissima Addolorata di Eboli sono circa una ventina e persone poste in stato di quarantena, tra personale medico, infermieri, sanitari del 118 e addetti ai lavori.
“È davvero sconcertante il livello di irresponsabilità che abbiamo registrato nella vicenda di Eboli. – tuona il governatore Vincenzo De Luca – Il trasferimento da una struttura privata di un paziente con patologie respiratorie direttamente in un pronto soccorso senza controllo preventivo, ha determinato una situazione di emergenza e la perdita temporanea di personale sanitario.
C’è da essere indignati.
È l’ennesima occasione per richiamare tutti al senso di responsabilità, a pensare prima di agire, e a non porre in essere comportamenti che possono determinare conseguenze per le comunità.
Non tutti hanno capito che la situazione è seria. E senza la responsabilità di ognuno, può diventare drammatica”.
Una donna di Scafati è risultata positiva al Coronavirus in seguito al tampone domiciliare analizzato dall’ospedale Cotugno. Si tratta di un’anziana che si trova già da diversi giorni in isolamento spontaneo domiciliare monitorata dal medico di base e dall’Asl Salerno. La donna in questione era rientrata da Casalpusterlengo e sottoposta immediatamente al protocollo. La signora sta bene ed è stata sottoposta a tampone in seguito ad un rialzo termico ma non presenta complicanze. Si sottoporranno al tampone anche gli altri familiari (già in isolamento spontaneo insieme alla signora). “Invito i cittadini a stare calmi e ad osservare scrupolosamente le misure precauzionali ed igienico-sanitarie indicate dalla Presidenza del Consiglio”, è l’appello di Salvati, sindaco di Scafati.
Altri tre casi positivi si registrano a San Valentino Torio, dove i familiari del paziente già risultato positivo di recente sono stati contagiati. “E’ evidente quindi che il contagio sia avvenuto in famiglia, ovvero all’interno dell’ abitazione ove tutti dimorano e nella quale essi erano già in quarantena (isolamento) dal 2 Marzo scorso, anche per tutelare il resto della cittadinanza”, ha riferito il primo cittadino, Michele Strianese. L’Asl sta ricostruendo tutti i contatti avuti dai 4 soggetti positivi a partire dal 10 Febbraio scorso. Saranno praticati altri tamponi a partire da domani secondo il protocollo previsto dall’Asl ad alcune persone che hanno avuto rapporti assidui con i soggetti in esame.
Un 60enne di San Marzano sul Sarno è risultato positivo al tampone all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. L’uomo, che si era recato autonomamente al pronto soccorso della struttura, è stato trasportato d’urgenza al Cotugno di Napoli. Il sindaco di San Marzano, Cosimo Annunziata, riferisce che l’amministrazione comunale ha attivato la task force prevista in questi casi e segue costantemente gli sviluppi: “Si raccomanda, in caso di sintomi, di non recarsi al pronto soccorso ma procedere ad avvisare il medico di famiglia che si occuperà di monitorare la situazione e disporre eventuali interventi sanitari. È necessario attenersi scrupolosamente alle prescrizioni imposte dal decreto emergenza del Governo e dalle ordinanze regionali che impongono di evitare rischi di contagio”.
Il primo morto in Campania tra le persone risultate positive al Coronavirus è un 46enne residente a Mondragone, in provincia di Caserta, deceduto l’altro ieri per problemi respiratori all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. L’uomo, positivo al Covid-19, secondo quanto confermato anche dalle autorità sanitarie, soffriva di problemi epilettici che gli causavano crisi respiratorie. L’uomo era anche diabetico.
Intanto la Regione Campania ha emanato un’ordinanza restrittiva che prevede fino al 15 marzo lo stop in Campania per le discoteche ed i luoghi di ritrovo dove “non sia possibile garantire la distanza interpersonale di un metro con il solo servizio verso i posti a sedere”.
Il virus avanza al Sud e i numeri delle ultime ore hanno provocato più di qualche apprensione in merito alla tenuta del sistema sanitario nel meridione. Non soltanto l’epidemia ma la chiusura di reparti e strutture avvenuta negli ultimi anni e il taglio al personale medico rischiano di mandare in tilt il sistema. D’altronde il vero campanello d’allarme è la Lombardia, che ha il rapporto tra popolazione e ospedali maggiore d’Italia, ed è sul punto di andare in crisi. Ma in questo momento, precisano dalla task force istituita dal governatore Vincenzo De Luca, la situazione in Campania è sotto controllo. Al momento i posto letto in rianimazione in ambito regionale sono 272 e 27 di isolamento.
La Regione ha predisposto tre piani di intervento per affrontare l’emergenza. Il piano A è quello in atto, e prevede tutte le misure mirate al contenimento: dai tamponi effettuati su pazienti sintomatici ai controlli sulle persone provenienti dalle zone rosse, fino alla ricostruzione degli spostamenti dei contagiati. Il piano B scatterebbe qualora si raggiungesse quota 500 contagiati. Questa eventuale fase è ancora considerata ai limiti della norma, e le stime indicano la probabilità di dover collocare nei reparti di terapia intensiva degli ospedali della Regione circa 70 pazienti. Segue il piano di massima allerta, il piano C, da attuare se il numero dei contagiati dovesse superare quota 500 o addirittura sfiorare le mille unità. Il piano di massima allerta prevede misure imponenti: l’allestimento di un intero ospedale da destinare ai malati di coronavirus, l’ampliamento delle rianimazioni, il coinvolgimento delle caserme per ospitare i soggetti da tenere in quarantena, l’utilizzo immediato delle tende già montate all’esterno delle strutture ospedaliere per il pretriage. “Nel giro di 48-72 ore – assicurano dalla Regione – saremo in grado di governare anche un’emergenza di questo tipo”. Che nessuno si augura, nemmeno negli ospedali che si dichiarano attrezzati per questo tipo di scenario. Tra questi figura anche il “Ruggi” di Salerno.
L’Asl ha messo a disposizione dei cittadini il numero aziendale dedicato al Coronavirus 089 693 960, per orientamento ed informazioni. A tale numero risponderà personale medico dell’ASL Salerno, che fornirà risposte alle domande degli utenti e indicazioni utili sugli aspetti legati al problema e sui percorsi da seguire. Oltre a fugare dubbi, nei casi specifici individuati, gli stessi medici forniranno utili informazioni per mettere in contatto l’utente con le strutture pubbliche di riferimento per le successive misure, ove necessarie. Il numero sarà attivo sette giorni su sette, dalle ore 08:00 alle ore 20:00. Questo servizio, che si aggiunge al Numero di Pubblica Utilità 1500 ed al Numero Verde Regione Campania 800909699, è una misura messa in campo dall’Asl Salerno per offrire un ulteriore canale agli utenti e supportarli nei percorsi da seguire.