L’atteso epilogo del governo Conte è contenuto nelle conclusioni del lungo e autorevole discorso tenuto dal premier a Palazzo Madama: “Mi recherò dal Presidente della Repubblica per rassegnare le mie dimissioni alla fine del dibattito parlamentare”.
La cronaca
21.40 Il programma delle consultazioni. Mercoledì 21 agosto: Ore 16.00: Presidente del Senato, Sen. Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati; ore 16:45: Presidente della Camera dei Deputati: On. Dott. Roberto Fico; ore 17:30: Gruppo parlamentare “Per le autonomie (Svp-Patt-Uv)” del Senato; ore 18:00: Gruppo parlamentare misto del Senato; ore 18:30: Gruppo misto della Camera; ore 19:00: gruppo parlamentare “Liberi e Uguali” della Camera. Giovedì 22 agosto: Ore 10:00: Gruppi parlamentari “Fratelli d’Italia” di Senato e Camera; ore 11:00: Gruppi parlamentari “Partito democratico” di Senato e Camera; ore 12:00: Gruppi parlamentari “Forza Italia – Berlusconi Presidente” di Senato e Camera; ore 16:00: Gruppi parlamentari “Lega – Salvini premier” di Senato e Camera; ore 17:00: Gruppi parlamentari “Movimento 5 Stelle” di Senato e Camera
21.22 Conte riferisce a Fico. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte è a Montecitorio per comunicare le proprie dimissioni al presidente della Camera Roberto Fico.
21.12 Conte si è dimesso. Il presidente della Repubblica ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Così una nota del Quirinale. Il premier Giuseppe Conte, ha lasciato il Quirinale dopo pochi minuti.
20.36 Conte esce da Palazzo Madama acclamato dalla folla. Il premier è diretto al Quirinale per rassegnare le sue dimissioni.
20.09 Replica Conte. “Mi assumo tutte le responsabilità delle politiche del governo e sul’immigrazione ricordo che fin dall’inizio ho portato in Europa una piattaforma politica di dieci punti. Il governo ha agito con avvedutezza e nella consapevolezza che il modo in cui stata gestita in precedenza la crisi dell’immigrazione non era più perseguibile. Un’accoglienza indiscriminata non è accoglienza. Il decreto sicurezza bis, invece, presenta un impianto che, da giurista, condivido fino a un certo punto. Ho cercato di negoziare fino all’ultimo il decreto con i proponenti. La Lega ha chiesto elezioni subito, ha presentato una mozione di sfiducia adesso ritirata. Torniamo all’amore e al rispetto per le istituzioni: se amiamo le istituzioni e i cittadini non possiamo affidarci a espedienti, tatticismi che io francamente non capisco. Prendo atto che il leader della Lega che dopo il 3 giugno ha stentato a comprendere i valori della collaborazione leale. E’ evidente che la responsabilità della fine del governo porta la sua firma anche se lui non ha il coraggio di ammetterlo. Non c’è problema, assumo io in mano la responsabilità della crisi e vado dal Presidente della Repubblica”.
19.40 La Lega ritira la mozione di sfiducia. Una mossa per lasciare in mano il cerino della crisi a Conte
18.50 Salvini: “Confido in Mattarella”. “Il dubbio che stessero preparando un inciucio con Renzi mi era venuto quando in Europa Pd e M5s avevano votato insieme la stessa presidente”, ammette Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook. “Abbiamo smascherato il grande imbroglio. Per questo confido che il presidente della Repubblica Mattarella, dall’alto della sua responsabilità e obiettività, valuti il momento in parlamento e fuori dal parlamento. Sono gli italiani che devono decidere”.
La discussione in Senato
Sono durissime le parole utilizzate dal premier Giuseppe Conte nel corso delle sue comunicazioni al Senato nei confronti del leader della Lega Matteo Salvini: “Ho sempre limpidamente sostenuto che in caso di interruzione dell’esperienza di governo, sarei tornato qui. Il confronto in quest’aula è il più efficace per rispettare regole che indicano sostanza politica. Il ministro Salvini ha dichiarato che il suo partito non è più intenzionato a sostenere il governo. Decisione oggettivamente grave che comporterà conseguenze sulla vita politica, economica e sociale del paese. Occorre l’assunzione di responsabilità dei protagonisti della crisi. Staccando la spina al governo, un ampio disegno riformatore viene bruscamente interrotto. Questa decisione viola il contratto di governo stipulato. I tempi di questa decisione comportano conseguenze gravi per il Paese, il rischio di ritrovarsi in esercizio provvisorio è molto probabile. La crisi giunge in un momento delicato per disinnescare l’Iva, per non incrementare lo spread e per instaurare una proficua interlocuzione con le istituzioni europee. Il ministro dell’interno ha inseguito interessi personali e non collettivi. Ma ogni partito è chiamato a una mediazione filtrando l’interesse di parte. Chi non lo fa compromette l’interesse nazionale e tradisce i patti governativi. Alcuni atteggiamenti denotano una grave carenza di cultura costituzionale. Aprire la crisi in pieno agosto è un gesto di grande imprudenza istituzionale che getta il Paese in pasto all’instabilità finanziaria. Cari amici della Lega, avete macchiato 14 mesi di attività di governo. In questo modo avete offeso il mio impegno personale e dei vostri stessi ministri e sottosegretari. Avete offeso la verità dei fatti. Avete oscurato tutte le misure per rilanciare il Paese. Caro Matteo, evita di accostare slogan politici a simboli religiosi, l’incoscienza religiosa rischia di offendere credenti e oscurare il principio di laicità. Hai invocato le piazze e chiesto poteri, la tua concezione preoccupa. Non abbiamo bisogno di uomini con pieni poteri, ma con senso delle istituzioni. Matteo, non hai dimostrato cultura delle regole. La crisi in atto compromette definitivamente l’esperienza di questo governo, che qui si arresta”.
I venti minuti successivi sono occupati dal discorso di Matteo Salvini: “Rifarei tutto quello che ho fatto, con la grande forza di essere un uomo libero. Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero”. Poi si rivolge al premier: “Mi spiace che lei mi abbia dovuto mal sopportare per un anno. Pericoloso, autoritario, irresponsabile, incosciente? Bastava il Saviano di turno a raccogliere tutta questa sequela di insulti, bastava il Travaglio, un Renzi, non il presidente del Consiglio”. Poi prosegue scagliandosi contro l’UE: “Io non voglio un’Italia schiava di nessuno. Non voglio catene. Sono stufo che ogni passo debba dipendere dalla firma di qualche funzionario europeo. Siamo o non siamo un paese libero e sovrano? A me non è mai capitato di chiedere alla cancelliera Merkel consigli su come vincere la campagna elettorale visto che Salvini aveva chiuso i porti… “. Poi il leader del carroccio ribatte agli affondi del premier. “Se il governo si è interrotto è perché i ‘signor no’ bloccavano tutto da mesi. Ho convocato le parti sociali perché non lo faceva nessuno”. Poi, rincara sui simboli religiosi: “Presidente Conte, lei fa un torto a cattolici italiani quando dice che votano per i rosari, i cattolici italiani votano con il cuore e con la testa. Io ho chiesto protezione il cuore della Maria Immacolata per gli italiani e continuerò a farlo finché campo”. Poi sugli scenari futuri, insinua: “Se volete governare con i Renzi, i Boschi e i Lotti, auguri. La via maestra è quella delle elezioni. Ma siamo pronti ad andare avanti: se volete tagliamo i parlamentari e poi andiamo a votare. Ci siamo anche per fare una manovra economica coraggiosa e tagliare le tasse a milioni di italiani”.
Tocca poi all’intervento di un altro protagonista della vita politica italiana recente, l’ex premier Matteo Renzi: “Dicevate, con questa opposizione governeremo 30 anni, avete governato per 14 mesi e, nel salutarvi e nel ringraziarvi senza ironie per il servizio che avete svolto, ricordo che i vostri risultati economici sono un fallimento. Lei, ministro Salvini, ha fatto un governo col 17% e non con il 51, ma questo governo ha fallito anche per sua responsabilità. Prima lo ammettete e prima si può voltare pagina. Non è un colpo di Stato cambiare il governo, è un colpo di sole aprire la crisi. Questo è il Parlamento, non è il Papeete. Ora un governo istituzionale per evitare l’aumento dell’Iva e per riportare l’Italia in Europa: come al solito tocca rimediare ai loro danni”. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, pubblica su fb un post da cui, più che leggere un’apertura ai 5S, si evince una netta bocciatura del governo gialloverde in tutte le sue componenti. Una chiara difficoltà ad avviare una percorso comune con gli ormai ex alleati di Salvini: “Tutto quello che Conte ha detto questo pomeriggio su Salvini non può che essere condiviso. Ma attenzione anche ai rischi di autoassoluzione. In questi 14 mesi, Conte è stato il Presidente del Consiglio, anche del Ministro Salvini, e se tante cose denunciate sono vere perché ha atteso la sfiducia per denunciarle? All’elenco delle cose fatte non può non seguire l’elenco dei disastri prodotti in economia, sul lavoro, sulla crescita, sullo sviluppo. Questo è il vero motivo del pantano nel quale l’Italia è finita. Per questo qualsiasi nuova fase politica non può non partire dal riconoscimento di questi limiti strutturali di quanto avvenuto in questi mesi”.