Contro il consumo di suolo, contro la cementificazione degli ultimi spazi liberi in città. Per la riqualificazione, il recupero e l’adeguamento energetico del patrimonio edilizio esistente. Per la tutela e la valorizzazione dell’ambiente. Sono le questioni cruciali abbracciate dall’iniziativa “Salva Salerno”, promossa dal consigliere comunale d’opposizione di “Salerno di Tutti” Gianpaolo Lambiase. Attraverso una proposta di iniziativa popolare, il Comitato “Salva Salerno” chiede che il Comune, in occasione della revisione decennale del PUC, approvi un nuovo Strumento Urbanistico che riduca drasticamente le nuove costruzioni a Salerno ed il conseguente consumo di suolo sul territorio comunale. Il Piano Urbanistico Comunale, infatti, ha consentito la cementificazione di tutti gli spazi ancora liberi, determinando la più grave aggressione del territorio dal dopoguerra ad oggi.
Stando a quanto riportato da ISTAT e ISPRA, il principale aumento del consumo di suolo in Italia è avvenuto nei comuni a bassa densità abitativa e nelle aree agricole a ridosso delle città, come accaduto anche nell’area salernitana. Salerno è uno dei primi comuni in Italia per consumo di suolo, nel solo 2018 si è registrata una percentuale pari al 34,6%, terza posizione in Campania dopo i “casi” di Napoli e Giugliano. Si è costruito in maniera indiscriminata, a fronte di un decremento della popolazione. Negli ultimi dieci anni sono stati costruiti oltre 6.000 mila alloggi privati, di cui solo il 30% è stato venduto. A questi si aggiungono 5.000 abitazioni non occupate, ormai parte del patrimonio edilizio esistente. “E’ in atto una disastrosa espansione edilizia affidata a pochi costruttori privati – denuncia il consigliere Lambiase – che non favorisce la crescita dell’occupazione nel settore edile e nell’artigianato locale, oggi in profonda crisi. E’ indispensabile una responsabile mobilitazione dei cittadini, per imporre una presa di coscienza degli Amministratori Comunali, perché si adegui lo Strumento Urbanistico alle reali esigenze del territorio e si ponga immediatamente fine al consumo di suolo sul territorio comunale”.
La petizione per l’arresto del consumo del suolo la potranno sottoscrivere i cittadini maggiorenni residenti almeno da 5 anni a Salerno, come prevede il regolamento per gli istituti di partecipazione.