Come ogni anno, il Festival di Sanremo è anticipato dalle polemiche: nel 2022 a fare scalpore sono state le dichiarazioni di alcuni artisti esclusi. Amadeus, in qualità di direttore artistico, avrebbe scartato più di 300 canzoni proposte e alcuni candidati, non avendo digerito la sua decisione, hanno manifestato la loro delusione in varie maniere. Arisa (vincitrice del Festival nel 2014), ad esempio, con parole che sanno di frecciatina, in diretta TV nel corso di una puntata di Ballando con le Stelle, ha scherzato così: “Io ne ho fatti 8 di Festival. Forse pensavano che fossero troppi, quindi quest’anno pausa” . Stash dei The Kolors, band disco di platino con Cabriolet Panorama nel 2021, avrebbe addirittura smesso di seguire Amadeus sui social, mentre i Jalisse (vincitori nel 1997) hanno pubblicamente denunciato la 25esima esclusione consecutiva. Non è mancata la protesta social dell’ex tronista Francesco Monte, che avrebbe dovuto presentarsi in gara con due amici rapper.
Nemmeno a Tha Supreme (più volte disco di platino negli ultimi anni e ai vertici delle classifiche d’ascolto) sembrerebbe essere andata giù l’esclusione sua e della sorella Mara Sattei, che avrebbero dovuto partecipare in coppia: il cantante e producer romano sembrerebbe riferirsi al collega Blanco (in gara in coppia con Mahmood) quando scrive, “[…]dopo il mio primo disco i mei coetanei iniziano a copiarmi in versione pop e fanno finta di non conoscermi. Se io non avessi fatto uscire un disco la carriera di ste persone esisterebbe?”.
Tralasciando le diatribe tra candidati e le solite polemiche acchiappalikes di soggetti che del mondo della musica non fanno parte, verrebbe da chiedersi quale sia il motivo che porta all’esclusione di artisti in classifica e/o molto seguiti a vantaggio di cantanti sconosciuti o, comunque, con poco seguito, oppure di personaggi abbastanza datati. Ovviamente, non vuol essere una mancanza di rispetto nei confronti di chi ha alle spalle una lunga ed importante carriera, o di chi, nonostante il (relativamente) modesto seguito, continua con passione ad arricchire, a modo proprio, il panorama della musica italiana, ma il Festival di Sanremo dovrebbe essere espressione della miglior musica nostrana del momento e, quindi, avere come partecipanti anche gli artisti in vetta alle classifiche. Ci si lamenta spesso del poco interesse per la manifestazione da parte dei cantati più in voga: allora perché nel momento in cui questi ultimi si propongono come concorrenti vengono scartati? Dopo anni in cui “molti sì son sempre gli stessi, proprio come i no” (per dirla con parole di un altro escluso, Pago), non sarebbe il momento di modificare i criteri di selezione? O, forse, di sostituire chi seleziona? Qualcuno potrebbe obiettare con il classico “Presentano canzoni non adatte al Festival”. Ma, a questo punto, verrebbe da chiedersi: davvero chi fa collezione di certificazioni FIMI non è in grado di scrivere un pezzo adatto al pubblico di Sanremo? E, soprattutto, quando si decideranno a spiegarci cosa sia effettivamente adatto a salire sul palco dell’Ariston?
Hanno collaborato a questo articolo Gianluca Coppola e Domenico Carraturo.