“Mentre le notizie sulle indagini in corso si susseguono freneticamente ed emergono quotidianamente elementi sempre più preoccupanti su quella che parrebbe una gestione politico-parentale da parte dell’Amministrazione comunale di settori nevralgici dell’Istituzione cittadina, il silenzio regna sovrano a Palazzo di Città“.
E’ la neo eletta consigliera comunale in quota MoVimento 5 Stelle Claudia Pecoraro a lanciare l’accusa dopo gli accadimenti delle ultime ore al Comune di Salerno in seguito all’inchiesta giudiziaria degli scorsi giorni.
“Dalle intercettazioni, dalle dichiarazioni, dai riscontri di indagine, prende vita un sistema di interscambio, nel quale alla possibilità di un lavoro viene contrapposto il tornaconto elettorale, personale, dei vari esponenti politici di quella sinistra cara e partecipata dal Governatore De Luca (allo stato non ancora indagato). Lavoratori e lavoratrici mantenuti nel bilico – sociale e umano- dell’incertezza contrattuale, perché sempre utili, sempre necessari, sempre veicolabili come bacino di voti al servizio del Politicante di turno“.
“In questo quadro impietoso, lascia sempre più sgomenti l’atteggiamento del Sindaco, Vincenzo Napoli. Dopo le porte sbarrate della casa comunale per diversi giorni, è arrivato un “via libera” nella realtà dei fatti solo fittizio, tanto da aver disertato un’intervista precedentemente concordata con una giornalista di una nota emittente televisiva locale. Una finta, un dribbling, una presa in giro, l’ennesima! Ma del resto questo Sindaco rappresenta una maggioranza che in larga parte si confronta con i cittadini e con le cittadine solo per chiedere, con modalità in fase di accertamento, il voto in campagna elettorale, ma che è cieca e sorda alle istanze, talmente egocentrica da non ritenere la cittadinanza degna di una sola parola”.
“Il silenzio è l’unica risposta che al momento il sindaco e la giunta del Comune di Salerno riescono ad offrire ai cittadini. Un silenzio inquietante, specie se sommato a una gestione privata di Palazzo di Città, simbolo della “cosa pubblica”. A fronte di questo silenzio, ci vorrebbe un atto di grande responsabilità verso i cittadini. Rassegnare le proprie dimissioni e sciogliere la Giunta Comunale”.