Blasfemia e satira religiosa sono reati.
Fumettisti, street artist, performer, scrittori e artisti di ogni genere vengono ancora oggi denunciati, multati, trascinati in tribunale. Non stiamo parlando di cronaca proveniente solo da feroci regimi dittatoriali.
Questo accade anche nel “civile e illuminato occidente”.
TIRO AL BERSAGLIO BENDATO
Abel Azcona, Daniele Caluri, Emiliano Pagani, Hogre, DoubleWhy, Pierz, Malt, Giorgio Franzaroli, Illustre Feccia, Spelling Mistakes.
Probabilmente questi nomi non diranno niente a tanti lettori, ma si tratta di artisti italiani e stranieri di fama internazionale, pluripremiati e pubblicati anche in ambiti prestigiosi.
Eppure molti di loro sono sotto processo, denunciati per “blasfemia e vilipendio religioso” o ancora per “offesa ai sentimenti religiosi”. Alcuni vengono sanzionati con multe superiori ai 3mila euro.
Spesso restano “invisibili” agli occhi del grande pubblico, ma non per il tiro al bersaglio, che invece riesce a vederli molto bene. Tanti di questi artisti restano costantemente sotto i riflettori: non quelli dell’attenzione del pubblico, bensì di lungaggini e battaglie legali. Artisti che passano gran parte del tempo a difendere le proprie opere, piuttosto che farle conoscere al mondo.
PROCESSI VINTI, MA VITE DISTRUTTE
Il più delle volte capita che questi professionisti della satira e dell’arte in generale abbiano ragione, fuori e dentro i tribunali. Eppure si tratta spesso di battaglie tra il piccolo Davide e il gigante Golia.
Abel Azcona, artista classe 1988 di Madrid, vanta già una lunga carriera, che nasce dalla performance e si evolve con installazioni, sculture, video arte, pittura o scrittura, e con opere letterarie. Dal 2012 (a soli 24 anni) espone in tutto il mondo dalla Miami Performance Art Festival alla Biennale di Venezia, dal Leslie Lohman Museum di New York al Palais de Tokyo (a Parigi).
Eppure Abel oggi vive in esilio, a Lisbona. Un artista esiliato nel 2021 dopo Cristo. Trascinato per anni in tribunale da diverse organizzazioni cattoliche, ha rifiutato di presentarsi all’ennesimo processo, dopo averli vinti praticamente tutti, scegliendo un atto di disobbedienza civile, per porre fine a un percorso di vita ormai logorante.
SE DENUNCI GLI ABUSI, TI ROVINO
Una delle opere “incriminate” di Azcona è “Pederastia-Amen”: l’artista ha riprodotto la scritta “pederastia” sull’altare del monumento ai caduti di Pamplona con 242 ostie, come il numero di casi di pedofilia resi noti nel nord della Spagna tra il 2005 e il 2015. Attraverso l’opera, Azcona denuncia i casi di abuso minorile nella Chiesa.
Sono tante le storie come quelle di Abel, anche qui in Italia, dove due street artist romani, Hogre e DoubleWhy (nomi d’arte) rischiano due anni di carcere per due rispettive opere: “Ecce Homo Erectus” che raffigura Gesù con un’evidente erezione, che appoggia una mano sulla testa di un bambino inginocchiato davanti a lui; e “Immaculata Conceptio IN VITRO”, che rappresenta due Madonne con vestiti contemporanei, con in braccio un bambino “frutto” del loro amore. I due manifesti satirici sono apparsi su alcune pensiline dell’Atac a Roma. I riferimenti, neanche troppo velati, sono alle accuse di abusi sessuali e pedofilia che hanno colpito la Chiesa fin nei suoi ranghi più elevati, quanto a tutte le polemiche legate nel nostro paese alla possibilità per una coppia gay di avere un figlio.
ORA TOCCA A NAPOLI
Dal 10 al 30 settembre 2021, presso il Palazzo delle Arti di Napoli, si svolgerà il Festival delle Arti per la Libertà d’espressione intitolato “Ceci n’est pas un blasphème”. Si concluderà proprio il 30 settembre, nella giornata internazionale della blasfemia e si articolerà in diverse sezioni. Saranno presenti gli artisti finora raccontati e tanti altri, provenienti da tutto il mondo, con le loro opere e storie di vita.
Il Festival nasce per idea e cura di Emanuela Marmo, attraverso la campagna nazionale “Dioscotto” e l’adesione morale di organizzazioni internazionali, di intellettuali, creativi, artisti e si unisce a EndBlasphemyLaws, chiedendo l’abolizione delle leggi contro la blasfemia.
UN FESTIVAL SENZA FINANZIAMENTI
L’evento non beneficia di alcun finanziamento economico, non ha fini di lucro ed è per questo che è in atto una raccolta di fondi per sostenerlo. Chiunque può farlo nelle proprie possibilità al seguente link:
https://www.gofundme.com/f/sostieni-il-festival-delle-arti-censurate
<< Le leggi antiblasfemia in Italia e nel mondo vengono usate per sopprimere avversari politici e dissidenti, per censurare artisti, giornalisti e libero pensiero.
Tali leggi dovrebbero tutelare un non meglio identificato “sentimento religioso”, risultando altamente soggettive, completamente arbitrarie. Ci sono Paesi in cui anche il canto di una donna può essere ritenuto blasfemo. Una realtà che sposta ingenti somme di denaro e voti, ma che non può essere oggetto di satira né criticabile, diventando intoccabile >>.
Per questo nasce “Ceci n’est pas un blasphème”, il festival delle arti censurate.
Marco Giordano
Riproduzione riservata ©
——– –
FONTI:
Intervista su Il Manifesto a Daniele Caluri ed Emilio Pagani sul personaggio “Don Zauker, esorcista”:
https://ilmanifesto.it/don-zauker-un-prete-turbolento/
Biografia di Abel Azcona: https://abelazcona.art/biography
Gli street artist romani, Hogre e DoubleWhy:
https://www.romatoday.it/cronaca/manifesti-blasfemi-pensilite-atac-denuncia-street-artist.html