La punta in grado di far sognare la piazza resta un sogno nel cassetto. La torcida granata deve accontentarsi di sperare nell’esplosione del ventiduenne ivoriano Cedric Gondo. Restando fedele alle ultime operazioni di mercato, Lotito mette il ragazzo sotto contratto con la Lazio, prima di spedirlo a Salerno per fargli fare le ossa. Non sarà facile ritagliarsi uno spazio all’interno di un roster che non presenta nessuna bocca di fuoco ma impone delle priorità legate all’anagrafe e ad alcuni investimenti del passato non del tutto riusciti. Di Gondo si ricordano soprattutto i suoi trascorsi da virgulto di belle speranze che realizzava gol con una certa frequenza nelle giovanili della Fiorentina. Spesso in doppia cifra e in possesso di un repertorio calcistico abbastanza completo, il ragazzo ha condiviso quel periodo d’oro con un calciatore del calibro di Bernardeschi ed è stato diretto da Leonardo Semplici, attuale allenatore della Spal. Un centinaio di presenze con la primavera toscana, nobilitate da una cinquantina di realizzazioni.Premesse incoraggianti e trampolino di lancio per l’atteso esordio nel calcio dei grandi, dove, al momento, la raccolta di soddisfazioni non è stata molto copiosa. Le otto reti siglate la scorsa stagione in C con il Rieti rappresentano il migliore score dei suoi quattro anni da professionista. Nelle tre precedenti annate (Ternana, Asteras Tripolis e Teramo), il neo granata ha totalizzato appena 4 reti in 54 partite disputate. Insomma, al momento, ci troviamo al cospetto di una promessa calcistica che non è ancora riuscita a stupire chi aveva scommesso ad occhi chiusi su di lei. Dal punto di vista tecnico-tattico, Gondo può giocare sia da prima che da seconda punta. Pur essendo un longilineo, egli è abbastanza veloce, guizzante e potente nelle verticalizzazioni, e riesce a far valere la sua fisicità nei sedici metri avversari, dove esibisce discreta elevazione e tempismo. I numeri ci sono e l’età è ancora dalla sua parte, ma Salerno, che vuol difendere con i denti l’inatteso primato in classifica dopo centottanta minuti, si attendeva qualcosa di diverso.
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