La corsa al biglietto per rientrare in occasione delle vacanze di Natale scatta subito dopo ferragosto. Il tempo di rincasare dalle spiagge che in molti si precipitano in rete per valutare soluzioni di viaggio ed effettuare la prenotazione nel minor tempo possibile, approfittando di prezzi ancora abbordabili. Studenti fuori sede, lavoratori, insegnanti che in occasione delle festività natalizie rientrano a casa, sono costretti a prenotare con estremo anticipo e, nonostante ciò, a pagare a caro prezzo i biglietti di treni, bus e aerei per riabbracciare i propri cari. I più penalizzati sono gli studenti e i lavoratori di rientro al Sud. Viaggiare verso Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Sicilia nel periodo delle festività natalizie ha infatti costi proibitivi, che ammontano anche al +188% rispetto a un weekend di Novembre.
Quest’anno già da metà ottobre si è registrato l’esaurimento dei posti specialmente per quanto riguarda treni e pullman, e sono emerse differenze notevoli, ed in alcuni casi spropositate, con le tariffe applicate dalle compagnie nel corso dei weekend di ottobre e novembre. Federconsumatori rivela che, ad esempio, il viaggio in treno da Roma a Reggio Calabria il 23 Dicembre costa il 144% in più rispetto al costo applicato l’8 Novembre. Mediamente, in treno, il costo del viaggio in occasione delle festività di fine anno sulle tratte prese in esame rispetto a un weekend di Novembre costa dal 20% al 144% in più. Non va certo meglio per i bus: in questo caso il prezzo maggiore applicato in occasione delle festività natalizie va dal +14% al +101%. Ma il settore in cui si registra la differenza maggiore è senza dubbio quello aereo: la maggiorazione di prezzo raggiunge anche il +188%. E’ così che un volo Roma-Palermo eguaglia il prezzo di un Roma-New York.
Aumenti senza dubbio motivati dalla maggior domanda e dalle festività, ma che in molti casi risultano davvero esagerati, rivelandosi insostenibili specialmente per le tasche degli studenti, costretti a ricorrere, quando possibile, a bla bla car o ad altre soluzioni meno dispendiose. Link Coordinamento universitario denuncia la speculazione delle compagnie aeree italiane ed europee, low cost comprese, che traggono profitto dal periodo compreso tra il 23 dicembre e il 7 gennaio. “Siamo gli studenti fuori sede che in questo paese sono diventati invisibili, non considerati né dai paesi di residenza né dalle città universitarie. È insostenibile dover pagare anche fino a 300€ per poter tornare a casa, passare le vacanze di Natale in famiglia e ritrovare gli affetti! Vogliamo convenzioni tra università, comuni e compagnie di trasporto per poter tornare a casa, vogliamo il trasporto gratuito per poterci muovere liberamente a prescindere da chi se lo può permettere!”.
Maggiorazioni di tale portata pregiudicano le scelte di molti: c’è anche chi rinuncia a viaggiare nel periodo considerato, trascorrendo il Natale altrove. La Federconsumatori ha sollecitato l’Antitrust e l’Autorità dei Trasporti ad avviare maggiori indagini su tali condotte, per verificare l’esistenza di abusi o pratiche scorrette.