Il Tar respinge le istanze di misure provvisorie dei genitori di figli che frequentano tutti i livelli scolastici dal nido alle superiori. Il Tar di Napoli, dunque, con i decreti 401 e 402 di oggi ha respinto le istanze di sospensione dell’ordinanza regionale presentate dal Codacons. L’ordinanza, che sospende l’attività didattica in presenza dei servizi educativi per l’infanzia e dei servizi per l’infanzia (sistema integrato 0-6 anni) nonché delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università, per il Tar risulta improntata al principio di cautela nel bilanciamento di due interessi (salute e istruzione) di rango costituzionale, essendo le misure adottate alla luce di un quadro epidemico caratterizzato dalla diffusione delle cosiddette varianti del virus Covid19, connotate da maggiore diffusività nella popolazione anche più giovanile e che su tale circostanza risultano incentrate le valutazioni della Unità di Crisi regionale. Tale sospensione, assicurano dal Codacons, non pregiudica il ricorso che sarà comunque proposto nei termini con misura cautelare.
Martedì 2 e venerdì 5 marzo, intanto, diversi comitati campani hanno proclamato due giornate di disconnessione. Per protestare contro l’ennesima chiusura della scuola e il persistere di quella che definiscono “l’anomalia campana”, si stanno organizzando incontri di apprendimento territoriale: “La scuola ha chiuso, ma noi ci rifiutiamo di recludere, ancora una volta, i nostri figli e le nostre figlie dietro ad uno schermo che li spegne giorno dopo giorno, lasciandoli prede della distrazione, della demotivazione, dell’ansia, dell’apatia. Ci rifiutiamo di accettare una chiusura decisa ancora una volta senza una reale motivazione epidemiologica e fuori dal quadro normativo nazionale. Ci rifiutiamo di sacrificare il diritto all’istruzione sull’altare dell’interesse politico e di un uso strumentale dell’emergenza sanitaria”.