L’Unità di Crisi della Regione Campania comunica che nelle sessioni pomeridiane sono stati esaminati 167 tamponi presso il centro di riferimento dell’ospedale Cotugno di Napoli. Di questi 40 sono risultati positivi. Sempre oggi sono stati analizzati: 49 tamponi dall’ospedale San Giovanni e Ruggi di Salerno, di cui 9 risultati positivi e 14 tamponi dall’ospedale Moscati di Avellino, di cui uno risultato positivo. Per tutti questi 50 positivi, come per gli altri fino ad oggi esaminati, si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Per il momento sono 284 complessivamente i soggetti in Campania al momento positivi al coronavirus.
A Salerno si è registrato un primo caso di positività al San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Si tratterebbe di un sessantenne, residente nella zona orientale della città, ricoverato nel reparto di malattie infettive dedicato ai pazienti affetti da Covid-19, che ospita sei nuovi posti di degenza per evitare il sovraffollamento del Cotugno di Napoli, centro di riferimento regionale.
Un uomo di Mercato San Severino è risultato positivo al Covid-19 ed è attualmente ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. E’ stato immediatamente attivato il protocollo per risalire ed identificare tutti i contatti recenti del paziente e far scattare le misure di accertamento del contagio e l’eventuale isolamento previsto in questi casi. “Rinnovo, ora più che mai, l’invito a restare in casa, ad evitare contatti, ad essere responsabili e a seguire con la dovuta osservanza tutte le disposizioni emanate negli ultimi giorni”, ha dichiarato il primo cittadino di Mercato San Severino, Antonio Somma.
A Bellizzi è risultata positiva la moglie del paziente 76enne deceduto il 10 marzo e risultato positivo al Covid-19. Negativo il test effettuato sui figli. Nel piccolo centro monta la preoccupazione: l’uomo, un diacono, frequentava assiduamente la chiesa ed aveva partecipato ultimamente a un raduno cui presenziavano anche fedeli provenienti da altre regioni. Si lavora alacremente per risalire agli spostamenti e ai contatti che ha avuto. Nel frattempo più di 50 persone sono state poste in stato di quarantena. Il sindaco Volpe ha convocato il COC, il comitato operativo comunale per l’operatività h24. Il comitato è al lavoro per ricostruire la catena dei contatti del paziente deceduto. In queste ore intense si sono mobilitati sindaci e operatori del comprensorio per sensibilizzare la quarantena obbligatoria per 14 giorni a tutte le persone coinvolte nei contatti di gruppo. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, gli spostamenti dell’uomo, a partire da metà febbraio, avrebbero riguardato vari centri tra cui Atena Lucana, Battipaglia, Eboli, Montecorvino Pugliano e Montecorvino Rovella, oltre a Bellizzi. La presenza di un viaggiatore venuto dal Milano dovrebbe essere stata la scintilla del contagio. “È importante bloccare la catena. In queste ore oltre alla sanificazione di strade, piazze, scuole e uffici pubblici ho chiuso tutti i parchi giochi, i campetti all’aperto e ville comunali. Vi chiedo di non vanificare il nostro impegno”, è l’appello del sindaco Volpe. E proprio nel Vallo di Diano, cinque persone sono venute a contatto con il diacono di Bellizzi sono risultate positive.
Apprensione anche a Polla, dove una donna è risultata positiva al tampone dopo esser stata dimessa dall’ospedale cittadino in seguito a un primo esito negativo. La donna è stata poi richiamata dal personale medico per un secondo test a cui è risultata positiva al virus. Era a bordo di un autobus nel Vallo di Diano quando si è accasciata costringendo l’autista ad allertare i soccorsi. Scattato il protocollo, è stato disposto l’isolamento per la donna e gradualmente anche per tutti i viaggiatori che erano con lei a bordo dell’autobus. I maggiori disagi riguardano l’ospedale di Polla: la quarantena disposta per medici e infermieri entrati in contatto con la paziente sta causando una grave emorragia di personale. Ma la struttura resta aperta.
Ad oggi sono 33 i cittadini ebolitani in isolamento domiciliare fiduciario pur non essendo positivi ma sotto stretta osservazione dell’Asl dopo essere venuti a contatto con una donna contagiata.
Gli ospedali campani sono una trincea, si teme che un possibile picco dei contagi possa saturare le strutture, anche in virtù della positività di medici e infermieri. A tal proposito la Regione Campania ha inviato una nota a tutti i direttori generali e commissari straordinari delle Asl e delle Aziende Ospedaliere della Campania, e alla Direzione generale per la tutela della salute della Regione. Sono sospesi fino al 6 aprile prossimo i ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le strutture ospedaliere pubbliche, private accreditate e gli ospedali classificati. Possono essere effettuati solo ricoveri con carattere d’urgenza, non differibili. La sospensione è valida per tutti i ricoveri programmati ad eccezione dei ricoveri per pazienti onco-ematologici medici e chirurgici.
Attualmente sono 14 pazienti in regione ricoverati in Terapia Intensiva e il piano messo a punto dalla Regione prevede di preparare la sanità campana ad avere un incremento dei contagiati di dieci volte. “Il nostro piano prevede un incremento di 490 posti letto, di cui 102 in terapia intensiva e 85 in terapia sub intensiva. Partecipano al piano – ha dichiarato il governatore – il Moscati di Avellino, il Cotugno, il Monaldi, il Cardarelli, il Santobono, il Loreto Mare e la Federico II a Napoli, le Asl di Napoli, Salerno, Caserta e Avellino, la Vanvitelli e Sant’Anna di Caserta, il San Pio di Benevento, gli ospedali di Giugliano e Pozzuoli, l’azienda Ruggi di Salerno. In questa settimana incrementiamo di 47 unità il numero di posti letto in terapia intensiva, e di 48 in sub intensiva. Stiamo sottoponendo a uno sforzo straordinario le nostre strutture ma vorremmo essere pronti con i 490 posti letto aggiuntivi dalla prossima settimana”.