Sono 2.016 i nuovi casi di positività registrati quest’oggi in Campania, di cui 1.478 asintomatici e 538 sintomatici, su un totale di 19.182 test processati nelle ultime 24 ore. Ancora una volta l’indice di contagio supera il 10%. Il bollettino odierno dell’Unità di Crisi regionale registra inoltre 38 decessi e 3.066 guariti. Nuova crescita di contagi si registra anche nel salernitano: dato in risalita nel capoluogo, con 44 nuovi positivi, a Scafati e Sarno, rispettivamente con 31 e 33 nuovi casi.
In Campania, complessivamente, sono stati vaccinati con la prima dose 593.421 cittadini. Di questi 248.141 hanno ricevuto la seconda dose. Le somministrazioni effettuate sono state, in totale, 841.562.
Come documenta l’ultimo report della Fondazione Gimbe, nella settimana 24-30 marzo la Regione Campania ha registrato un incremento percentuale dei casi totali di contagio da SARS-CoV-2 del 4,1%; negli ultimi 14 giorni (17-30 marzo) si rileva un’incidenza di 476 casi positivi per 100.000 abitanti ed è prima in Italia per i contagiati Covid19 su 100mila abitanti: sono 1.649. Un incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana (23-30 marzo) comunque inferiore alla media nazionale. La Campania è invece seconda a livello nazionale per numero totale di positivi attivi al momento con 94.205 casi (3.843 in meno rispetto ad una settimana fa). Nelle province di Napoli e Salerno si conta un numero di nuovi casi per 100.000 abitanti nelle ultime 2 settimane e un incremento percentuale dei casi nell’ultima settimana superiori alla media regionale. Dall’Unità di Crisi Regionale sono stati diffusi i dati di proiezione settimanale, elaborati dal Ministero della salute-ISS, che prevedono per la Campania un Rt pari ad 1,31, con intervallo di confidenza (CI) tra 1,27 e 1,34, attestando un nuovo aumento della contagiosità sul territorio regionale.
Studio del’Iss sulla prevalenza della variante inglese
In Italia al 18 marzo scorso la prevalenza della cosiddetta ‘variante inglese’ del virus Sars-CoV-2 era del 86,7%, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 63,3% e il 100%. Per quella ‘brasiliana’ la prevalenza era del 4,0% (0%-32,0%), mentre le altre monitorate sono sotto lo 0,5%. La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, che fa seguito a quelle diffuse nelle scorse settimane da cui era emersa una maggior trasmissibilità per la variante ‘inglese’ del 37%. Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus, secondo le modalità descritte nella circolare del Ministero della Salute dello scorso 17 marzo. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e se possibile per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine le 21 Regioni/PPAA e complessivamente 126 laboratori.
L’ASL Salerno promuove un’indagine a tappeto sulla titolazione anticorpale del personale dipendente vaccinato.
L’Asl Salerno promuove uno screening per rilevare la titolazione anticorpale su tutto il personale dipendente. Un’indagine che serve a misurare la quantità di anticorpi prodotti dall’organismo dopo la somministrazione del vaccino per anti SARS-Cov2 con Comirnaty di Pfizer, al fine di valutare la misura della reazione immunitaria venutasi a creare nella persona vaccinata, a protezione dal virus. Lo studio coinvolgerà circa 9.000 operatori sanitari di tutte le categorie e sarà, per l’alto numero di persone coinvolte, uno degli studi più ampi effettuati ad oggi in Italia. Il monitoraggio sarà effettuato a 15-30 giorni dalla seconda somministrazione del vaccino (dose di richiamo) e successivamente a 90 giorni, ed a 6 mesi di distanza, valutando in tal modo l’andamento della risposta immunitaria e l’entità dell’immunizzazione protettiva. Ad essere dosati saranno gli anticorpi diretti verso il recettore RBD della proteina virale Spike, ovvero gli anticorpi che neutralizzano il virus SARS-Cov2. Le attività saranno coordinate dall’unità operativa complessa del Servizio di Prevenzione e Protezione-Sorveglianza Sanitaria diretta dal Dr. Aristide Tortora e dal Dipartimento dei Servizi Sanitari diretto dal Dr. Giovanni Grande. I primi dati della ricerca saranno disponibili a partire dalla seconda metà di aprile, quando potrà essere effettuata una prima valutazione della protezione anticorpale nel personale sottoposto a screening.