L’Unità di Crisi della Regione Campania comunica che dal pomeriggio sono stati esaminati:
– presso l’ospedale Cotugno 174 tamponi di cui 44 risultati positivi
– presso l’ospedale Moscati 39 tamponi di cui 13 risultati positivi
– presso l’ospedale Sant’Anna 46 tamponi di cui 5 risultati positivi
– presso la Federico II 26 tamponi di cui 1 risultato positivo
– presso l’Ospedale San Paolo 23 tamponi di cui 1 risultato positivo.
Come per gli altri fino ad oggi esaminati, anche per questi 64 si attende la conferma ufficiale da parte dell’Istituto Superiore di Sanità.
Sono 641 complessivamente i soggetti in Campania al momento positivi al coronavirus.
Presso l’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia, si registra un caso di contagio da Coronavirus. Si tratta del padre di un medico chirurgo trasferito presso l’ospedale Maria Santissima Addolorata di Eboli, su disposizione dell’Asl di Salerno.
Un cittadino di Agropoli, ricoverato ieri al presidio San Luca di Vallo della Lucania, è risultato positivo al coronavirus. La task force si è già attivata per ricostruire la catena dei contatti ponendo tutte le persone che erano entrate in contatto con lui, precauzionalmente in quarantena.
Un cittadino di Bracigliano è risultato positivo al Covid-19. Attualmente è ricoverato nel reparto di malattie infettive all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore e le sue condizioni non destano particolari preoccupazioni. I competenti organismi del COC (Centro Operativo Comunale) si sono immediatamente attivati per ricostruire la rete di contatti che questa persona ha avuto nei giorni scorsi. Sono stati già isolati e sottoposti all’obbligo di quarantena per 14 giorni i familiari dello stesso e, se necessario, verranno posti in quarantena anche altri soggetti sospetti.
Nella giornata di oggi il sindaco di Pontecagnano, Giuseppe Lanzara, ha confermato un terzo paziente risultato positivo in città.
L’ex europarlamentare del Pd Nicola Caputo, oggi consigliere del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, è risultato positivo al test del Coronavirus. Lo ha annunciato lo stesso Caputo su Facebook.
Dopo l’aumento di casi positivi al coronavirus a Moliterno, cittadina della vicina Val d’Agri, in provincia di Potenza, poco distante dal Vallo di Diano, i sindaci della Valle dell’Agri chiedono che l’intera area sia sottoposta a ulteriori e più strigenti misure di contenimento del virus. Si teme, infatti, che Moliterno, possa essere focolaio del Covid-19 dopo il contagio di un medico del posto che lavora nell’ospedale di Villa d’Agri, recatosi l’8 marzo a Milano in auto a recuperare la figlia. Al ritorno, i familiari avrebbero accusato i primi sintomi da Covid-19. Sono state attivate nell’ospedale di Villa D’Agri le operazioni di sanificazione a seguito di un contagio avvenuto all’interno della struttura. I 25 pazienti attualmente ricoverati sono quindi stati trasferiti in parte verso l’ospedale San Carlo di Potenza e in parte verso l’ospedale di Lagonegro. Il nosocomio di Villa D’Agri resterà chiuso fino al completamento delle attività di sanificazione che dovrebbe avvenire nell’arco delle prossime 24 – 48 ore. L’allarme è scattato anche nei Comuni del comprensorio del Vallo di Diano, attualmente in stato di isolamento totale e quindi interessati dal divieto di entrata e uscita fino al 31 marzo. La gravità della situazione in questa zona è giustificata dall’alto numero dei contagiati e dell’alto rischio di ulteriore e progressivo incremento, in considerazione delle modalità in cui si è verificato il primo contagio, avvenuto in circostanze che hanno coinvolto un elevato numero di persone.
L’Ospedale Cotugno di Napoli ha confermato il decesso dell‘anziana 71enne di Pompei affetta da corononavirus che nei giorni scorsi è stata ricoverata al Campolongo Hospital di Eboli dove era stata operata all’anca. La donna aveva controttato la polmoniote e un successivo momento era risultata positiva al Covid-19.
Nel frattempo in Campania la situazione attuale ha imposto di adottare misure idonee per evitare il più possibile episodi ed occasioni di contagio, tenuto conto delle gravissime ed irreparabili conseguenze collegate all’eventuale ulteriore incremento delle positività al virus e del possibile rischio di paralisi dell’assistenza agli ammalati per insufficienza di strutture e strumentazioni allo stato idonee a fronteggiare l’emergenza.
È stata pubblicata ieri sera la gara per realizzare un ospedale di moduli prefabbricati, ognuno dei quali conterrà fino a 16 posti perfettamente attrezzati per la terapia intensiva.
È uno dei capitoli essenziali del piano di Protezione Civile per rispondere in maniera adeguata anche a una eventuale crescita esponenziale del contagio. “Lavoriamo per essere pronti e per evitare situazioni estreme com’è accaduto al Nord, dove l’aumento del numero dei contagiati ha determinato situazioni drammatiche, con rischio di non poter assicurare assistenza ai pazienti. – ha dichiarato il governatore, Vincenzo De Luca – Abbiamo dunque deciso di pubblicare nel più breve tempo possibile la gara, con procedure eccezionali, e con scadenza già nella giornata di domani”.
La Regione Campania ha deciso di acquistare e utilizzare i test rapidi per avviare una campagna di screening di massa.
L'”Antibody Determination Kit” è stato utilizzato con successo in Cina. I kit ordinati sono un milione e saranno utilizzati su pazienti sintomatici, in particolare nella fase pre-triage.
Consentono di avere un risultato non certo ma altamente probabile sull’eventuale positività del paziente, e saranno utilissimi nella gestione dell’emergenza. Il monitoraggio di massa attraverso i “test rapidi” e i kit che sta acquistando in questi giorni la Regione, saranno riservati nella prima fase al personale sanitario. “Partiremo da chi è in prima linea e svolge un servizio essenziale, poi – ha dichiarato il Presidente Vincenzo De Luca – valuteremo di volta in volta le aree sociali più esposte a contatti, e mirando soprattutto ai soggetti asintomatici. Si ribadisce ovviamente, che al di là degli screening, lo strumento principale di lotta al contagio è la responsabilità di ogni cittadino e il rispetto rigoroso delle normative in vigore”.
L’Azienda Ospedaliera Universitaria “S.Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno ha da subito messo in campo diverse misure, in condivisione con le indicazioni del Governo e della Regione Campania, per il contenimento del contagio e la tutela della salute pubblica. Innanzitutto la riorganizzazione dei servizi all’utenza e le disposizioni interne mirate per i dipendenti: sono state acquisite attrezzature e personale, attivati servizi dedicati, ed è stata già individuata una struttura da trasformare in Covid Hospital. Un piano, in continuo aggiornamento vista la continua evoluzione epidemiologica dell’emergenza,che prevede, tra le altre cose, l’allestimento di locale e/o tenda pre-triage, da utilizzarsi in ragione dell’afflusso di pazienti sospetti, in tutti e 4 i plessi dell’Azienda sede di Pronto Soccorso con individuazione di una stanza di isolamento, attrezzata anche per l’assistenza intensiva, in cui trattare in sicurezza il paziente in attesa del risultato del test diagnostico. Per il Ruggi gli ambienti dedicati all’isolamento sono quattro, di cui uno destinato alla pediatria. Prevista poi l’ttivazione di squadre per ciascun plesso dell’Azienda che assicurano la sanificazione H 24 delle strutture e il reclutamento di personale, tra cui ben 93 infermieri.
A Salerno si assisterà poi alla trasformazione del Plesso Ospedaliero G. da Procida di Salerno, afferente all’AOU, in Covid Hospital con attivazione di 114 Posti Letto a intensità di cura crescente di cui 8 posti di terapia intensiva e 6 di sub intensiva da realizzarsi in 60 giorni.
Da oggi sonno ufficialmente attivi i primi posti letto di terapia intensiva e di degenza per l’accoglienza di pazienti Covid-19 positivi presso il P.O. “M. Scarlato” di Scafati. Man mano che saranno completati, nelle prossime ore, i percorsi di sicurezza e l’approvvigionamento di base per l’iter assistenziale, saranno attivi altri posti letto. Per fine settimana saranno disponibili tutti i posti di degenza, fino a 62, mentre entro la fine del mese di marzo saranno attivi ulteriori 8 posti di terapia intensiva, con incluso il Pronto Soccorso Covid-19. Il programma, a regime, prevede che il plesso di Scafati possa accogliere, fra positivi e sospetti, fino a 80 pazienti. I pazienti accederanno al Pronto Soccorso Covid-19 del Presidio con ambulanze all’uopo attrezzate e accompagnate da personale specializzato.
E riapre l’ospedale di Agropoli, chiuso dal 2013 in seguito alla crisi finanziaria della sanità campana che determinato il commissariamento della sanità regionale. Saranno 38 i posti di terapia intensiva e circa 50 quelli di degenza per pazienti in isolamento da Covid-19.
L’Aifa, l’Agenzia italiana per il farmaco, ha autorizzato la sperimentazione su 330 pazienti del tocilizumab, il farmaco per l’artrite reumatoide, che ha dato risultati preliminari molto incoraggianti nella cura dei pazienti affetti da coronavirus.
Una strada aperta dalla collaborazione tra l’ospedale dei Colli e l’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale”o Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli con la Cina.
Una speranza e una luce in fondo al tunnel che arriva da Napoli e dalla Campania.