Diminuiscono progressivamente i contagi, si assiste alla riduzione dei ricoveri in tutta la penisola. In una settimana i morti (in totale 4.879) sono stati il 3,6% in meno. E’ quanto emerso dai dati relativi al fenomeno epidemiologico nella settimana compresa tra il 2 e l’8 dicembre. La curva è in discesa, come testimoniato anche dall’indice Rt registrato nell’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. Un dato ormai vicino ai rilevamenti della penultima settimana di ottobre. Per la seconda settimana consecutiva cala anche il numero totale dei ricoveri: si è passati da 36.474 letti occupati nel primo giorno di dicembre ai 33.426 di ieri. La differenza di 3.048 letti occupati segna un -9,1%. Le terapie intensive passano dai 3.663 letti occupati il primo dicembre ai 3.345 di ieri (-8,6%).
Il quadro decisamente più incoraggiante rispetto a qualche settimana fa non impedirà, secondo virologi ed esperti, alla temuta terza ondata di potersi manifestare e di poter esercitare una violenta pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri. Le misure restrittive adottate dal Governo con il Dpcm Natale serviranno, secondo alcuni pareri, soltanto a renderne meno immediato l’impatto. Ne è certo il professor Crisanti, docente all’Università di Padova: “Non c’è bisogno di previsioni, la terza ondata è una certezza in queste condizioni. Siamo in una situazione grave stabile e ci attende un inverno preoccupante. Prima che il vaccino abbia effetto passeranno mesi e ci attende un periodo duro”. Per Crisanti, l’unico effetto positivo nel periodo natalizio consisterà nella chiusura delle scuole e nelle fabbriche che lavoreranno a ritmo ridotto.
Per Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, molto dipenderà dai comportamenti della popolazione durante le feste. “Con questo virus non si scende a trattative, se vogliamo tenerci fuori dai guai e arrivare a gestire la situazione fino a quando il vaccino non risolverà le cose, bisogna stare fuori dai guai. Se si va in un posto in cui c’è folla, non ci si deve sorprendere dell’assembramento: bisogna evitare di andarci. I cittadini devono fare la loro parte”.
Neanche il segretario nazionale dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, riscontra elementi positivi in vista di gennaio: “Troppe persone usano male la mascherina: la portano sotto il naso, la tolgono per parlare al telefono o per fumare. Questo è una ‘spia’ del fatto che troppa gente non ha, ancora oggi, percepito il modello di sicurezza da adottare per limitare i contagi. E questo, associato alla riduzione delle restrizioni, apre la strada a una terza ondata pandemica”.