Dalla recente inchiesta di Milena Gabanelli, con 185 radiazioni emesse direttamente dal PRA(Pubblico Registro Automobilistico), la Provincia di Salerno risulta al quinto posto della classifica nazionale riguardo alle auto fantasma; dato decisamente negativo in quanto presuppone un poco chiaro giro di affari.
In vetta alla graduatoria troviamo Isernia con ben 1675 cancellazioni, quindi Milano (1515), Roma (476), quindi Caserta (353). Alle spalle di Salerno invece Ravenna, Novara e infine Benevento.
Nel territorio salernitano dunque abbondano le cosiddette “auto fantasma”, auto intestate fittiziamente a “teste di legno” quasi sempre utilizzate per mettere a segno reati perché sono «pulite» e non permettono di risalire facilmente ai criminali, ma anche per alimentare il mercato nero, e la vendita a persone che non hanno i requisiti per poterle acquistare.
Le organizzazioni criminali, che gestiscono gran parte del mercato, individuano i soggetti fra i disoccupati, pensionati, pregiudicati, detenuti o insospettabili che si offrono anche in Rete per fare da prestanome. Sfruttano le pieghe del decreto-legge che consente mini-volture semplificate per le imprese di veicoli usati, Utilizzano anche il trucco del biglietto sul finestrino «se pensi di vendere la tua auto, chiamami: pagamenti in contanti». Oltra alle organizzazioni criminali, ad usare i prestanome c’è la categoria degli imbroglioni, coloro che non vogliono pagare parcheggi, pedaggi, multe, bollo, assicurazione. Si cerca di scovarli tramite una squadra formata da carabinieri, vigili e procura e tramite l’incrocio di banche dati tra la motorizzazione e il Pra.
Quando vengono individuate le targhe di tali autovetture, si chiede al PRA di emettere un blocco anagrafico che di fatto blocca la vettura, rendendo impossibile qualsiasi passaggio.
Il fenomeno riguarda anche le compagnie assicurative. Si stima, infatti, che in Italia circolino 2,8 milioni veicoli senza copertura tra cui molte sono auto “fantasma”. In caso di incidente grave, infatti, a pagare il risarcimento è il fondo di garanzia per le vittime della strada.
Nel 2010 la legge 120 ha inserito nel Codice della strada l’articolo che vieta immatricolazioni e iscrizioni al Pra qualora « risultino situazioni di intestazione simulate o che pregiudichino l’accertamento del responsabile civile della circolazione di un veicolo». Stabilite anche le sanzioni che vanno da 527 a 2.108 euro fino alla radiazione del mezzo. Purtroppo, dopo nove anni, ancora non sono ancora stati emanati i decreti attuativi che definiscono i criteri e i casi per accertare le intestazioni fittizie. Nel frattempo il fenomeno cresce a vista d’occhio.