È una guerra fatta di provocazioni, annunci di natura uguale e contraria, persistente disagio nel legittimare le posizioni altrui. È una contrapposizione talvolta grottesca, quella che si protrae in Campania tra il governatore Vincenzo De Luca e i suoi oppositori del Movimento 5 Stelle. L’ultima puntata del lungo screzio, tuttavia ancora incapace di apportare, prevalga l’uno o prevalga l’altro, benefici alla collettività, è andata in scena ieri nelle sale climatizzate dell’aeroporto Costa d’Amalfi di Pontecagnano. Dopo la firma sul decreto interministeriale che consegna la gestione totale dell’aeroporto “Salerno-Costa D’Amalfi” alla società titolare dello scalo, accelerando la fusione tra l’aeroporto salernitano e Capodichino, il Ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, è piombato in Campania per un tour fra opere e cantieri, quasi un prologo della campagna elettorale per il voto regionale previsto nel 2020. La proposta dei pentastellati sul piano infrastrutturale, sembra incardinarsi sulla contrapposizione a qualsiasi politica promossa dalla Regione Campania. È non è la differenza di visioni ad acuire lo scontro, quanto più la necessità di intestarsi un successo strappandolo, dopo l’onore della contesa, a Vincenzo De Luca. La sfida attraversa la questione aeroporto, di cui l’attuale governatore è stato da sempre uno dei promotori. “Abbiamo sbloccato la situazione grazie al nostro approccio laico, diverso dalle modalità di chi voleva avvantaggiarsi per qualcosa,” afferma Toninelli, sferrando il primo attacco. A rincarare la dose provvede la portavoce regionale Valeria Ciarambino: “Nel giro di un anno, grazie al nostro governo, parte un’opera alla quale nessun governo aveva dato seguito per vent’anni, meno che mai De Luca, che quando era sindaco di Salerno e poi sottosegretario ai Trasporti, ha perso solo tempo perché non voleva l’ingresso di Gesac nella gestione dell’aeroporto”. All’interno della sala, gremita da rappresentanti e parlamentari grillini (Andrea Cioffi, Michele Cammarano, il sottosegretario Felicia Gaudiano, oltre ai già citati Toninelli e Ciarambino), neanche l’ombra di un interlocutore. Non la Regione Campania, ovviamente, ma neanche i sindaci della zona e la Confindustria. Nessuno invitato alla sfilata del M5S che, per essere tale, ha dovuto rispettare un principio di esclusività. E mentre il presidente dell’aeroporto ricorda alla Ciarambino dei 93 milioni stanziati con la legge regionale del 2017 alla quale il M5S votò contro, la Confindustria alza i toni, lanciandosi in un attacco frontale: “Il mancato invito a Confindustria Salerno è la dimostrazione che non si ha nessuna conoscenza del tessuto economico e produttivo della provincia di Salerno. Questa iniziativa, per come è stata intesa, conferma ancora una volta l’inadeguatezza dell’attuale classe politica alla guida del Paese. Il Ministro Toninelli, già famoso per le sue gaffe, non si è voluto smentire neanche in quest’occasione. L’ignoranza regna sovrana”. Dichiarazioni pesanti, che seguono al messaggio lanciato dal ministro in conferenza stampa: se l’aeroporto partirà, lo si deve allo “Sblocca cantieri” e alla firma sul decreto, non al resto delle parti in causa. “Entro il 12 dicembre si potrà dare il via alle gare per quest’aeroporto”. Un annuncio in perfetto stile deluchiano. Fortunatamente, il tempo è galantuomo, o carnefice, anche nei confronti della politica.