Adele non è il suo vero nome, ma uno di fantasia, che le assegniamo per tutelare la sig.ra A. C. M., l’attrice italiana cancellata dall’anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE), e che ora per questo sta affrontando un iter giudiziario, assistita dagli avvocati Francesco Liguori e Valentina Savastano del Foro di Salerno.
Adele è un’attrice e cittadina italiana iure sanguinis, una procedura di riconoscimento della cittadinanza italiana che riguarda tutti quei soggetti stranieri discendenti da un cittadino italiano, senza limiti di generazioni.
Il riconoscimento della cittadinanza italiana per Adele è avvenuto nel febbraio del 2016 presso il Comune di Brusciano, in provincia di Napoli, il quale infatti le ha anche rilasciato regolare carta di identità con tanto di cittadinanza italiana dichiarata.
Succede però che lo stesso anno, ad aprile 2016 Adele trova lavoro in Irlanda, dove viene assunta e si trasferisce, chiedendo quindi al Comune di Brusciano di essere iscritta nell’AIRE, l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero.
L’iscrizione a questo anagrafe è fondamentale per tutti gli italiani che vanno a vivere oltre i confini nazionali, per lavoro o qualunque altra ragione. L’iscrizione garantisce infatti diritti fondamentali, come:
– la possibilità di ottenere il rilascio o rinnovo di documenti di identità e di viaggio, nonché certificazioni;
– la possibilità di rinnovare la patente di guida (solo in Paesi extra U.E.);
– la possibilità di votare per elezioni politiche e referendum per corrispondenza nel Paese di residenza;
– di votare per l’elezione dei rappresentanti italiani al Parlamento Europeo nei Paesi appartenenti all’U.E.
Effetto ancora più grave, è che attualmente ad Adele è negata la particolare forma di assistenza sanitaria gratuita, per le prestazioni ospedaliere urgenti, per un periodo massimo di 90 giorni per anno solare, in caso di rientro in Patria, che invece viene assicurata con l’iscrizione all’AIRE.
I MOTIVI DELLA CANCELLAZIONE
Nel 2017 il comune di Brusciano avvia delle indagini, per verificare la correttezza di pratiche di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis, che hanno riguardato cittadini di origine brasiliana.
I controlli erano mirati a verificare anche l’eventuale irreperibilità dei soggetti coinvolti nel controllo. Infatti, uno dei motivi della cancellazione dall’AIRE può essere la <<irreperibilità’ accertata a seguito delle risultanze delle operazioni del censimento generale della popolazione, ovvero, quando, a seguito di ripetuti accertamenti opportunamente intervallati, la persona sia risultata irreperibile>>, secondo quanto previsto dalla legge, nel DPR 223/1989 all’articolo 11.
In pratica un cittadino italiano che emigra all’estero può essere cancellato dall’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, se non ha più dimora abituale nel territorio comunale e non ha reso noto alle autorità il Comune o lo Stato di nuova dimora.
Così il 21 febbraio 2017, l’amministrazione comunale dispone una procedura di accertamento assegnata alla Polizia Municipale. Ma, da quanto si legge dalla deposizione degli avvocati, l’accertamento effettuato dalla polizia non ha riguardato un singolo indirizzo, ma in modo molto generico un’abitazione collocata in un intervallo di numeri civici, riportati nello stesso verbale in modo non ben definito. Gli agenti hanno chiesto informazioni ad un abitante presso un civico non ben definito, che ha riferito di non sapere nulla di Adele e che la stessa non avrebbe mai abitato lì.
MA A COSA SERVIVA L’ACCERTAMENTO?
Insomma, a differenza di quanto prevede la legge, il Comune di Brusciano si è limitato ad un solo unico accertamento, effettuato presso un civico non ben definito. Soprattutto effettuato nel 2017, esattamente un anno dopo che Adele ha fatto tutte le dovute comunicazioni proprio presso lo stesso Comune di Brusciano, che le ha anche riconosciuto l’iscrizione all’AIRE, essendo quindi in possesso di tutti i dati e le informazioni previste per legge.
Insomma, non si riesce proprio a capire il perché di tali accertamenti, considerando anche il fatto che, al di là delle indagini effettuate dal Comune e delle persone eventualmente coinvolte, Adele non risulta né indagata né imputata.
Gli avvocati Liguori e Savastano, che assistono Adele, hanno quindi chiesto alla Procura l’immediata iscrizione dell’attrice nel registro AIRE da parte del Comune e al Ministero dell’Interno di procedere alle iscrizioni, trascrizioni e annotazioni di legge nei stessi registri AIRE, provvedendo anche alle dovute comunicazioni alle autorità consolari.
Mentre Adele, che a tutti gli effetti di legge è una cittadina italiana, continua a vedersi negare dei diritti fondamentali, come quello dell’assistenza sanitaria o gli altri sopracitati, per motivi che davvero si fa fatica a comprendere.
Marco Giordano
Definizione “iure sanguinis”:
https://www.comune.mantova.gov.it/index.php/cittadinanza-o/iure-sanguinis