Storia di un impiegato.
Questo mese ci ha lasciato Joao Gilberto, l’ambasciatore della bossa nova. Tra i più grandi interpreti dell’ultimo genere musicale che possiamo dire innovativo. La bossa viene letteralmente inventata negli anni 50 da alcuni giovani di Bahia prendendo la musica popolare brasiliana (il samba soprattutto) e innestando le armonie del jazz. Sulla base di una ritmica nuova e originale, la melodia e l’armonia viaggiano poi su sentieri inusitati.
Joao è stato uno dei piu’ grandi interpreti. Compositore anche lui ma soprattutto cantante e chitarrista. Voce senza particolari doti virtuosistiche, interpretava sempre con profonda partecipazione ed una caratteristica che a me sembra particolarissima: la voce era sempre in leggero anticipo o ritardo sull’armonia. Un effetto straniante ma indiscutibilmente unico. Un giocare sulla ritmica già di per sé sincopata. Le stesse melodie della bossa sono spesso sinuose per cui, nell’insieme di ritmica, armonia e melodia, si crea un inseguimento di tempi che non tutti riescono a padroneggiare.
Di Joao mi piace ricordare l’interpretazione di “Desafinado” che si può’ rintracciare facilmente su YouTube. E’ un concerto solista e Joao è sul palco solo con la chitarra. E’ un signore vestito come un impiegato ministeriale, niente pose da star, e intona la canzone “stonata” (questo significa desafinado) con la sua voce calda e confidenziale, nel frattempo armonizzando con la chitarra un giro di accordi molto articolato e ingaggiando una vera lotta con la ritmica. I bassi della chitarra creano una linea indipendente mentre gli acuti dettano l’armonia. Il suono della chitarra ricorda il pianoforte e la melodia cantata sembra sempre lì lì per scadere nella stonatura, nella nota calante. Ovviamente non lo fa mai e questo gioco produce una vera meraviglia.
Riascoltare Joao Gilberto è un piacere unico, come unico è il contributo che la bossa nova ha dato alla musica del novecento, a tutta la musica, non solo a quella popolare.