L’epidemia in Italia è in ulteriore peggioramento, con un numero di nuovi casi segnalati quasi raddoppiato rispetto alla settimana del 12-18 ottobre 2020 (100.446 casi rispetto a 52.960 casi nella settimana precedente), compatibile ancora complessivamente con uno scenario di tipo 3 ma in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. Lo rileva il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, in cui viene segnalato che in alcune Regioni italiane la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4 con rischio di tenuta dei servizi sanitari nel breve periodo e una sempre maggiore difficoltà a reperire dati completi a causa del grave sovraccarico dei servizi territoriali. Pertanto si assiste a una situazione complessivamente critica sul territorio nazionale con impatto importante in numerose Regioni/PA italiane.
Nella settimana di monitoraggio, 11 Regioni/PA sono da considerare a rischio elevato di una trasmissione non controllata di SARS-CoV-2 e 8 sono classificate a rischio moderato con probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Questa settimana, per la prima volta, è stato segnalato il superamento in alcuni territori della soglia critica di occupazione dei posti letto in area medica (40%).
Dall’Iss confermano che è necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie ed è altresì fondamentale rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-‐sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie, compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi. “L’epidemia in Italia è in rapido peggioramento, in evoluzione verso uno scenario di tipo 4. E’ già così in alcune regioni, con rischio di tenuta dei servizi sanitari. Con il gran numero di nuovi casi è difficile garantire il tracciamento”, spiega Brusaferro.