A molti sarà capitato di trascorrere il compleanno in quarantena. A molti sarà successo di pensare: “Che sfiga, festa rovinata, addio amici, vi ho voluto bene”. Molti si saranno intristiti, alcuni avranno versato qualche lacrima. Altri, invece, si sono rimboccati le maniche o, meglio, hanno scaricato Zoom e fatto comunque una festa anche se virtuale, s’intende.
Cecilia Alfier da Padova racconta:“Avevo dei programmi per il mio compleanno che non posso dire, perché ci sono dei lettori minorenni. Ma poi sono stata contenta di festeggiarlo virtualmente, visto che sono pigra al massimo e ho il braccino corto. Ho chiesto aiuto a un esperto di informatica ma non serviva: è stato molto semplice organizzare il mio compleanno su Zoom”. Oltre a fare un po’ di economia (che non guasta mai) ed evitare la pigrizia Cecilia ci dice che certo “Zoom non sostituisce le feste normali ma ti permette di invitare amici di tutta Italia e del mondo senza problemi”. Conclude osservando che “ci sono feste peggiori, come quando ho avuto la sbronza triste a 25 anni”. Quando le ho chiesto se le moderne tecniche di comunicazione e internet ci aiutassero anche nell’organizzare un compleanno e a divertirsi insieme anche se distanti mi ha confessato che “la riuscita della festa non dipende dalla tecnologia ma dal tuo stato d’animo”. E non potrei essere più d’accordo. Al compleanno di Cecilia ci siamo ritrovati in più di venti su Zoom, tutti con un bicchiere in mano, a chiacchierare e a scambiare battute: la ricordo come una delle serate più belle della quarantena. Come succede anche in una situazione reale e dal vivo, si sono messe in comunicazione persone sconosciute tra loro che come unico punto di contatto hanno uno stesso amico che compie gli anni. Complici brindisi vari anche se “da soli” nella propria stanza ma “condivisi” al pc, l’atmosfera si scioglie facilmente e si chiacchiera normalmente anche se a dividere i partecipanti c’è un monitor. Eravamo presenti da Torino, Salerno e Padova.
Francesca Condorelli, originaria di Salerno ma attualmente a Torino per lavoro, era doppiamente tormentata dal fatto di trascorrere il compleanno in quarantena perché era un compleanno molto speciale: i suoi trent’anni. Ci ha raccontato che “dopo lo sconforto iniziale per dover passare il compleanno dei 30 anni da sola e in casa, ho pensato che poteva essere una buona opportunità per fare qualcosa di diverso e così mi è venuto in mente di organizzare un virtual party”. Ecco che arriva Zoom in aiuto ed è, ci dice Francesca, “una piattaforma che uso spesso per lavoro. Durante la quarantena l’ho usata anche per fare serate tra amici a distanza. Quindi ho pensato fosse una buona soluzione per riunire tutti”. E ancora, Francesca ci racconta che “per evitare che le persone si sentissero a disagio ho stilato un programma della serata che ho inviato ai partecipanti prima della festa e scelto un tema per renderlo più divertente e diverso dalle altre video-chiamate.” prosegue e aggiunge “Credo che il risultato sia stato più che soddisfacente: tutti hanno partecipato attivamente e ci siamo divertiti. Credo che in generale i social e le tecnologie in questo periodo siano stati fondamentali soprattutto per chi, come me, ha passato la quarantena da sola”.
Anche io che sto scrivendo in merito posso attestare l’efficacia e il divertimento di un party su Zoom. Ho fatto trent’anni e mi sarei dovuta trovare a Santorini, sulla spiaggia, con un bel Mojito in mano e invece già piangevo all’idea di me, sola, in pigiama, a cantare “All by myself” stile Bridget Jones. Ma in questo le nuove tecnologie e l’esperienza di alcune amiche mi è giunta in soccorso. Nonostante la mia scarsissima capacità informatica ho creato un evento su Facebook e ho inserito il link creato su Zoom per la chat-room. C’erano tutti, mai come stavolta, anche perché con Internet si possono raggiungere molte più persone e lo sappiamo bene. Niente treni o aerei: i miei amici erano nelle loro case con un calice in mano per festeggiare insieme a me il traguardo dei 30 anni. Torino, Milano, Padova, Roma, Salerno: grazie alla festa telematica ho potuto avere gli auguri di tutte le mie persone preferite. Avrei voluto abbracciarli ma il loro calore e il loro affetto, anche se attraverso il monitor del pc, mi è arrivato forte e chiaro dritto al cuore.
Allora perché demonizziamo tanto i social e le applicazioni in tempo di pace se poi risultano così utili in tempo di guerra? Senza Instagram, Zoom, Microsoft Teams, Facebook o WhatsApp cosa ne sarebbe stato dei nostri rapporti sociali in questo periodo di quarantena? Saremmo tornati a scriverci lettere? Non credo, semplicemente ci saremmo sentiti ancora più soli e forse anche più tristi. Allora io concluderei parlando di convivialità, super-economicità della festa virtuale (niente palloncini, non devi offrire da bere e la piattaforma è gratuita) e possibilità di riunire per il tuo giorno speciale tutte le persone che ami e averle vicine anche se lontane. D’altronde è nelle situazioni di difficoltà che l’essere umano si ingegna e trova un’alternativa per sfuggire a noia e solitudine o ovviare a un problema: e il covid-19 ce l’ha ampiamente dimostrato e i compleanni virtuali su Zoom non sono altro che un suo sintomo ma anche una sorta di cura, al tempo stesso. Non so voi, ma io, quasi quasi, un pensierino ce lo faccio anche per l’anno prossimo.