Il 18 maggio molte attività non riapriranno nonostante il via del Governo. È l’annuncio dell’associazione “Noi Consumatori”. Le restrizioni e le nuove norme imposte dai Ministri obbligano gli imprenditori ad ulteriori investimenti che i titolari di molti esercizi commerciali non possono sostenere dopo il lockdown causato dall’emergenza epidemiologica.
Il dottor Mario Florio, di Noi Consumatori, ha raccolto le testimonianze di tanti imprenditori stagionali che, soprattutto nel Cilento, hanno deciso di tenere abbassate le saracinesche per non aggravare ulteriormente la propria posizione economica.
“I titolari dei lidi – informa Florio – non hanno ricevuto disposizioni dettagliate e le concessioni per gli stabilimenti balneari non sono state ancora affidate perché prorogate al primo giugno. Aprire significherebbe aumentare notevolmente i prezzi dei listini perché sono andati già perduti più di 30 giorni necessari per la programmazione della stagione estiva.
Tale intervento costringerà i pochi turisti ad organizzare diversamente le vacanze. Gli imprenditori hanno, inoltre, manifestato la propria delusione incolpando il governo per non aver garantito sostegno alle classi maggiormente danneggiate. Tanti dipendenti non saranno richiamati dai titolari delle attività che hanno deciso di seguire improntando una conduzione familiare. Occorrono dei piani finanziari a fondo perduto affinché il settore terziario non collassi definitivamente”.