Secondo appuntamento in casa Salernitana con il nuovo format lanciato su Instagram, dove i i tifosi possono rivolgere diverse domande al calciatore di turno, pronto a soddisfare via social curiosità più disparate. Dopo Micai, è toccato ad Alessio Cerci “sottoporsi” al contest #ASK, rispondendo a una decina di domande selezionate tra quelle arrivate in direct dai supporters granata.
Ti piacerebbe terminare la tua carriera alla Salernitana?
Mi piacerebbe terminare la mia carriera nella Salernitana, sarebbe bello farlo in serie A.
Come ti senti fisicamente?
Fisicamente mi sento abbastanza bene, fortunatamente ho una palestra che mi consente di lavorare bene, sto svolgendo un programma personalizzato che mi ha dato il prof.
Uno sport che segui oltre al calcio?
Oltre al calcio seguo la Moto Gp, Valentino Rossi mi ha fatto appassionare molto con i suoi sorpassi, anche se seguo un po’ tutti gli sport.
Quanto pesa non aver svolto il ritiro?
Sono stato fermo 6 mesi in Turchia nella stagione prima, anche aver saltato il ritiro ha influito sulla mia forma fisica.
Il tuo cammino prima di diventare calciatore?
Sono nato con la palla tra i piedi, il mio cammino è stato sempre con il pallone, stavo dalla mattina alla sera a giocare a calcio con i miei amici.
Qual è il tuo hobby preferito?
Hobby preferito? Per la felicità di mia moglie, la Playstation, amo i videogiochi, gioco sempre a FIFa, ultimamente tantissimo a Call Of Duty.
Cosa hai provato nella tua prima partita all’Arechi da titolare?
Ho provato grandissime emozioni, l’abbraccio dei miei compagni e l’applauso del pubblico quando sono uscito è un qualcosa che terrò sempre dentro, e l’ho dimostrato con un post. Vi voglio bene.
Cosa si prova ad indossare la maglia della Nazionale?
Maglia azzurra, emozione indescrivibile, solo chi l’ha indossata sa che emozioni sa regalare. Tutti i bambini sognano di giocare in Nazionale e io l’ho realizzato questo sogno posso dirlo, sono fiero di me stesso.
Il difensore più difficile da superare?
Quest’anno ho giocato pochissimo, pensando alla mia carriera posso dirti Thiago Silva. Mi ha impressionato, troppo forte, poi era il capitano del Milan in quel momento, grandissimo difensore.
Perché hai scelto la Salernitana?
Anche per il colore granata, è un colore che mi porta bene. A Torino ho vissuto due anni indimenticabili, sono convinto che la nostra sarà una storia bellissima, come quella.
Il tuo idolo da bambino?
Thierry Henry.
Rapporto con compagni di squadra e città?
Vado d’accordo con tutti, siamo un bel gruppo e siamo uniti. Salerno bellissima città, l’ho già detto in passato, per me e la mia famiglia è stata una bellissima scoperta. Il coro che mi piace di più è “Che bello è quando esco di casa…”.
Perché ho scelto la numero 7?
Ho fatto scegliere a mio figlio Leonardo, ero indeciso tra la numero 7 e la numero 10, e lui ha scelto il primo.
Quanto ti ha aiutato la tua famiglia?
Mia moglie mi da spesso consigli, anche se vuole che le decisioni le prenda io. Anzi voglio ringraziarla, perché mi è stata vicino negli ultimi anni quando le cose non sono andate benissimo, spero di regalare tante emozioni, anche perché il piccolo Leo aspetta un gol dal suo papà.