Un comparto, quello turistico, messo in ginocchio dall’emergenza Coronavirus. Con il serio rischio di passare dal fenomeno dell’”overtourism” a quello del “zerotourism”. Questo il grido d’allarme lanciato da Raffaele Esposito, presidente provinciale di Confesercenti Salerno.
«Si fermano gli alberghi, i B&B, i villaggi turistici e i camping; gli stabilimenti balneari che al pari di tutte le altre realtà turistiche, sono già pronti ad investire per un piano post emergenza utile ad assicurare maggiore sicurezza ad ospiti e lavoratori, si valutano misure intelligenti di contrasto all’epidemia correlata alla distanza interpersonale, ma è comunque l’intero sistema di accoglienza che deve avere un piano concertato e condiviso altrimenti è inutile proporre soluzioni o presunte tali, per singole categorie. Ricordiamo che il piano di emergenza nazionale proclamato il 31 gennaio scorso terminerà il 31 Luglio e gli operatori dell’accoglienza hanno ancora oggi, a ben ragione, numerose questioni da sciogliere e chiedono di essere ascoltati per tempo», si legge nel comunicato diramato in giornata, nel quale si sottolinea l’importanza di un piano concreto condiviso per superare quella che si prospetta come una situazione catastrofica.
«Trasporto, ospitalità, negozi, attività all’aria aperta ed altre realtà hanno la necessità di dialogare urgentemente per proporre, in un mondo che è già cambiato, valide alternative. Proprio per questo ribadiamo la nostra proposta ovvero quella di convocare in modalità smart working, presso l’assessorato al turismo, un tavolo di crisi regionale dedicato al comparto turistico e con le imprese al centro».
Un tavolo regionale, dunque, questa la richiesta del presidente Esposito, per provare a risolvere una crisi che attanaglia anche il settore dei trasporti, agenzie di viaggi, guide turistiche, NCC, ma anche le attività di ristorazione, fermate anche sulle loro attività d’asporto. Una crisi che al momento si assesta su una cifra che ha già superato i 5 milioni di euro a livello provinciale, e che necessita dell’intervento del Governo, con misure concrete. «Solo così – si legge-, si potrà immaginare il futuro e la possibile ripartenza delle nostre imprese»