Il Tar di Salerno ha annullato la valutazione d’impatto ambientale che aveva concesso il via libera all’ampliamento dell’aeroporto Costa d’Amalfi di Pontecagnano. La decisione è conseguente al ricorso di 13 cittadini residenti nei dintorni, e annulla così in un sol colpo il decreto del ministero dell’Ambiente, che sanciva la compatibilità ambientale del masterplan, e l’intesa tra Regione Campania e Ministero dei Trasporti con cui si era provveduto a decretare la compatibilità urbanistica dello scalo.
Secondo il Tar, il masterplan non avrebbe contenuti informativi e di dettaglio sufficienti per consentire al ministero una valutazione complessiva. Nella sentenza è riportato che i ricorrenti “hanno anche prospettato, in concreto, l’incisione di beni di rilevanza costituzionale (ambiente, paesaggio, salute, sicurezza di esseri umani e di animali) ed euro-unitaria, che assurge a valore primario ed assoluto, in quanto espressivo di un diritto fondamentale della personalità umana”. La sentenza blocca di fatto gli interventi di riqualificazione e potenziamento dello scalo, annoverato tra le opere indifferibili, urgenti e cantierabili per il rilancio dell’economia. Su digitalizzazione, qualità, riqualificazione del territorio circostante si basavano i presupposti per l’annunciato salto di qualità del sistema aeroportuale campano, dotato di due scali, Capodichino e Costa d’Amalfi di Salerno. “Napoli e Salerno si imporranno, insieme, come un grande attrattore turistico in Europa dalla complessiva capacità di 18 milioni di passeggeri. E con due diverse prospettive di sviluppo – ha spiegato recentemente Barbieri, l’amministratore delegato di Gesac, la società di gestione dei servizi aeroportuali campani – Salerno potrà crescere con quei voli e quella quota di 6 milioni di passeggeri che sarebbero andati invece ad altre regioni”.
Gesac ricorda: “La valenza strategica dell’aeroporto di Salerno, complementare a quello di Capodichino e funzionale ad una crescita bilanciata e sostenibile del traffico aereo, è stata riconosciuta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, nel Piano Nazionale degli Aeroporti, ha inserito l’aeroporto di Salerno fra i 26 aeroporti di interesse nazionale. Il Tar, contrariamente a quanto accertato dal Ministero dell’Ambiente e dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), ha ritenuto insufficiente il livello informativo del Master Plan. Gesac, ricorrendo nelle sedi competenti, dimostrerà la correttezza delle decisioni assunte dagli organi preposti” .
Sul piede di guerra gli industriali, che lamentano gli ostacoli nel nome dell’interesse personale di uno sparuto gruppo di persone contro l’interesse comune e lo sviluppo del Mezzogiorno. Una capacità infrastrutturale inadeguata che mina alla base la qualità della vita dei territori. “Nonostante i pareri favorevoli del Ministero per l’ambiente, di quello delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Enac, il Tar della Campania, sezione Salerno, ha annullato la Via (valutazione di impatto ambientale) dell’aeroporto di Salerno. – dichiara il Presidente di Confindustria Salerno e Camera di Commercio di Salerno, Andrea Prete – Un sistema che, a pieno regime, potrà accrescere il traffico complessivo della nostra regione fino a oltre 17 milioni di passeggeri, un’occasione straordinaria di crescita per tutto il territorio, per le attività turistiche, per le produzioni e per lo sviluppo dell’intera Campania viene così di fatto ostacolata.
Fare richiede stimoli, coraggio e fiducia. Diversamente, se qualsivoglia investimento viene nei fatti rallentato e bloccato, perché perseverare? Se è il totale declino del Paese la meta che si vuole raggiungere, tanto vale abbandonare il campo, chiudere, andare via da un Paese che sceglie continuamente di impedire il progresso e la crescita”.