Il Consiglio di Stato ha annullato la sospensiva del Tar Campania. Dunque il concorso andrà avanti sino alla sua conclusione. A comunicarlo è proprio l’Ente di Palazzo Santa Lucia:
“Informiamo le migliaia di giovani che hanno partecipato al concorso della Regione Campania, che il Consiglio di Stato ha annullato la sospensiva del Tar Campania. Dunque il concorso andrà avanti sino alla sua conclusione. Arriveremo, come ci siamo impegnati a fare con grande tenacia e determinazione, all’obiettivo finale che ci siamo prefissati: dare un lavoro stabile a diecimila giovani diplomati e laureati della nostra regione, con il primo blocco di circa tremila giovani già entro il mese di marzo di quest’anno. Un obiettivo straordinario che cambierà la vita a migliaia di ragazzi e ragazze e che ci aiuterà a bloccare il flusso di emigrazione dalla Campania verso il resto d’Italia e del mondo, e che ci auguriamo diventi un modello per un Piano per il Lavoro per tutto il Sud e per l’Italia. Nel frattempo è già partito un altro concorso per 650 posti nei Centri per l’Impiego”.
Già nelle ultime ore gli organizzatori avevano espresso tutti indistintamente la propria fiducia confidando nella sospensione dell’ordinanza del Tar che aveva bloccato la procedura Ripam per il cosiddetto “Concorsone”, gestito dal Formez, per l’assunzione di 950 unità Categoria D presso le pubbliche amministrazioni della Campania. I giudici avevano riscontrato la violazione dell’anonimato, e dunque il mancato rispetto del principio risponde all’esigenza di salvaguardare la segretezza degli autori delle prove scritte fino a quando la correzione non sia stata ultimata. Si tratta di garanzie procedurali che consentono la parità di trattamento tra i candidati e la valutazione obiettiva dei loro elaborati.
In aggiunta ad analoghe iniziative comunicate dal Formez, dalla Funzione Pubblica e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Campania aveva dato mandato all’Avvocatura di ricorrere al Consiglio di Stato per chiedere l’immediata sospensiva.
Nelle scorse ore si era registrato anche l’ottimismo di Alberto Bonisoli, l’ex ministro ora presidente del Formez: “Pensiamo che si possa arrivare in fretta a una svolta positiva per proseguire il concorso. E’ stata una doccia fredda che ci ha spiazzato. Abbiamo totale rispetto della magistratura ma se il Tar dice che ci possono essere dei problemi e che li valuterà da qui a ottobre può anche non fermare una macchina che interessa migliaia di candidati. Noi pensiamo che le cose siano state fatte secondo le regole e nel miglior modo possibile”. Formez auspicava la possibilità di far concludere gli esami e di ammettere con riserva i candidati promossi. Nel corso delle ore che hanno preceduto l’annullamento della sospensiva, il governatore Vincenzo De Luca aveva addirittura ostentato sicurezza: “Manderemo a lavorare i primi 3mila giovani laureati e diplomati. Siccome la graduatoria resterà attiva per due anni, siamo convinti che andranno a lavorare in 10mila che hanno partecipato al concorso”.
L’ottimismo di Regione e Formez era direttamente riconducibile al fatto che si sarebbe trattato di una misura non proporzionata al possibile danno. Senza contare l’aspetto procedurale: le modalità di selezione del Concorsone, risultano identiche a quelle attuate dal Formez per altri maxi-concorsi pubblici. La sospensione in via cautelare avrebbe comportato dei rischi per molti altri concorsi a livello nazionale. Tutti quelli in cui si è adottato lo stesso metodo preselettivo. Un effetto domino in grado di paralizzare la macchina dei concorsi, creando un precedente.
E sull’ordinanza che ha disposto la sospensione del Concorsone indetto dalla Regione Campania si è soffermato anche Salvatore Veneziano, presidente del Tar della Campania, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2020: “Fa applicazione di principi giurisprudenziali abbastanza pacifici e consolidati da parte del Consiglio di Stato. Il tribunale non ha coniato nuovi principi, o adottato soluzioni extra ordinem. Ha applicato principi che ci sono. Io non rilevo alcun intervento improprio del tribunale”, ha dichiarato Veneziano trattenendosi con i giornalisti al termine della cerimonia.