La contro-narrazione affila le sue armi e punge immediatamente Matteo Salvini e la sua retorica, divenuta egemonia culturale in un Paese sempre più rassegnato e spaventato. Da se stesso, innanzitutto. Dalla piazza salernitana delle Sardine si erge un controcanto. Una riscossa civica, oltre il fallimento dei partiti, altro bersaglio prediletto dal nuovo movimento. Dagli umori traspare l’inequivocabile senso di smarrimento rispetto alla politica italiana. Riscoprendo il gusto e la necessità della piazza, si celebra quasi il funerale dei partiti, da cui in pochi si sentono ormai rappresentati in questa piazza. Senza arringhe ma con la consapevolezza che la risposta ai populismi dovrà giungere dal basso.
Ore 18.30
È da qualche ora che Piazza Giovanni Amendola, nel centro di Salerno, si prepara al flash mob delle Sardine salernitane. Nel primo pomeriggio, infatti, la zona è stata recintata ed è circondata dalle forze dell’ordine per far sì che la manifestazione possa svolgersi in completa sicurezza. L’evento – che alternerà momenti di dibattito a musica e cori – durerà pressapoco un’ora e inizierà intorno alle 19.30.
Ore 18.50
In Piazza ci sono già centinaia di manifestanti provenienti da tutta la provincia salernitana. Molti di loro hanno preso parte al raduno tenutosi a Napoli, sabato scorso, ed oggi hanno deciso di essere presenti anche a Salerno per manifestare le proprie idee pacificamente.
Ore 19.15
La piazza è colorata. Il simbolo delle Sardine è raffigurato sugli striscioni tenuti in mano dai ragazzi, come è accaduto nel resto d’Italia. Tantissimi giovani, ma non solo stanno affollando, proprio in questo momento, la piazza salernitana mossi unicamente dall’impegno civico. L’atmosfera è pacifica e rilassata, ma allo stesso tempo trepidante.
Ore 19.35
Il coro di Bella Ciao è già partito. A cantarlo sono un migliaio di voci accompagnate dalla musica. Le canzoni di De André, De Gregori, dei Nomadi accompagnano la manifestazione. “Resistenza, ora, sempre” è questo il motto che aleggia tra le persone. “Ciascuno di noi ha un buon motivo per continuare a lottare – dice uno dei giovani organizzatori – e questa è la miglior risposta a chi ci vuole nel silenzio. È un segnale forte contro i linguaggi di odio, di razzismo di fascismo che non possono avere patria nelle nostre città italiane”.
Tra i giovani in piazza è palese il malcontento per aver subito “una delle più gravi crisi economiche degli ultimi cinquant’anni” e per non aver avuto le stesse opportunità dei propri genitori. È forte, dunque, l’appello alle vecchie generazioni per ricevere una mano a creare un movimento che possa placare il malcontento e il sorgere del nuovo fascismo.
L’obiettivo è quello di riempire con oltre 100 mila persone la piazza di Roma per il prossimo flash mob.
“Non ci interessano molto i numeri – ha dichiarato Matteo Zagaria – questo è solo l’inizio di un movimento che deve assolutamente nutrirsi delle varie realtà civiche e sociali del territorio”.