Simbolicamente, il luogo prescelto racchiudeva una lecita finalità di riappropriazione. Piazza Portanova, teatro del comizio fondato sul selfie di Matteo Salvini dello scorso 6 maggio, condito da inquietanti episodi di censura e repressione, avrebbe rappresentato un passaggio cruciale: quello dalla piazza organizzata dalla politica (attraversata da bandiere e rigurgiti) alla piazza spontanea che si richiama ai valori costituzionali, spogliandosi della pesantezza di slogan intinti nel politichese o ammantati di abietta propaganda. La questura, però, per motivi logistici e legati alla sicurezza (pesa la concomitanza con Luci d’Artista), ha disposto il trasferimento dell’evento in Piazza Amendola. “Meglio così, questa è ancora più grande!!! Abbiamo un motivo in più per riempirla ed essere in numero maggiore a quanto volevamo! NON UN PASSO INDIETRO!”, commentano gli organizzatori sulla pagina fb delle sardine salernitane.
Quella di venerdì è una piazza che raccoglie l’urgenza del sentirsi parte di una nuova narrazione, ancorata stavolta a un senso autentico di comunità. Le sardine e la loro moltitudine. Hanno invaso pacificamente le piazze d’Italia, progredendo nei numeri e nella partecipazione come non si vedeva da anni, affermandosi come movimento d’opinione. E che adesso, con l’esplosione di un fenomeno fino a un mese fa inimmaginabile, intaccano irrimediabilmente l’egemonia mediatica e social dell’ex ministro Matteo Salvini.
Il ‘banco’ si muoverà agevolmente tra le strade della fiera città di mare, fino a confluire in Piazza Amendola. L’appuntamento è fissato per venerdì 6 dicembre alle ore 19.00. “Ci ritroveremo in Piazza Amendola, saremo lì per dire NO alle politiche proposte dalla destra e da Salvini, politiche piene di odio, di rancore e di paure verso ciò che è diverso”, si legge sulla pagina “Salerno non si lega – Sardine salernitane”. Quello di venerdì è chiaramente un appuntamento “politico”, ma totalmente apartitico. Chiunque è il benvenuto ma non sono graditi bandiere o simboli di partito. Un effetto inevitabile della lunga crisi di rappresentanza, su cui urge un’opportuna riflessione da parte di tutto il mondo politico che ha ancora le radici piantate a sinistra. “Portate una sardina in cartone o in striscione”.
Si mobilita anche il Cilento. L’arcipelago delle Sardine sarà il 14 dicembre ad Acciaroli (Pollica), alle ore 11, per un’adunanza in onore di Angelo Vassallo, sindaco pescatore barbaramente assassinato nove anni fa. Le sardine faranno irruzione per estendere il proprio campo alle tematica che riguardano le mafie e la loro incidenza sui territori. Per opporsi all’inquinamento e alle logiche clientelari, partecipando così al raduno invocato da Dario Vassallo. “Vogliamo Giustizia per Angelo, perché la lotta alle mafie deve continuare”.