Grazie alla testimonianza di Matteo Zagaria, assessore alla “Dignità e alla Felicità”, abbiamo ripercorso la nascita della campagna “Dove vai?” sorta durante le vacanze di Natale 2018, in contemporanea alle tante ore di progettualità dei ragazzi dell’associazione “Marea” di Salerno. Nello specifico, l’attenzione si è rivolta sulla situazione lavorativa della giovane collettività locale che nel tempo presente vive più che mai, innumerevoli momenti di precarietà economica. Sono quei classici giorni, a ridosso del nuovo anno, in cui i nostri cari ed amici ritornano a casa per vivere il focolare domestico, soffermandosi di seguito sulle proprie radici. Ed è proprio tra i vari momenti di allegria e spensieratezza che pullulano tra i giovani ragazzi due fasi di riflessioni:
“Quali sono le storie dei ragazzi emigrati salernitani che per forza di cose, sono andati via?”
“Quali sono, invece, le storie di chi resta a Salerno e decide in loco, di continuare il proprio percorso lavorativo?”
Certo, detta così, sembra l’incipit di “Amore che viene, amore che vai” di Fabrizio De Andrè. In fondo, parliamo di chi fugge da un amore, possa essere anche quello per la propria città, e spera un giorno, chissà quanto lontano, di potervi ritornare o di non essere costretto a partire. Soffermiamoci sulla seconda opzione, altrettanto eroica quanto la prima.
Ci sono svariati punti nevralgici sulla questione che sembra vacillare nell’oblio delle istituzioni, in primo luogo a causa della mancanza di dati ufficiali che dovrebbero essere preposti dagli organi competenti, al fine di compiere una seria indagine sul precariato locale. Per rispondere a tale esigenza, è nata così una vera e propria giunta ombra all’interno del Comune di Salerno, rappresentata da Gian Paolo Lambiase di “Salerno di tutti” che ha fondato con il supporto di Matteo Zagaria, “L’assessorato alla dignità e alla felicità”. L’obiettivo principale è quello di portare alla luce della nostra cittadinanza, diversi punti della discussione, espressi tra l’altro nella delibera, presentata il 7 novembre al Comune di Salerno, “Dove vai? -Delibera lavoro nero”. Come si evince già dal titolo, è fondamentale concentrarci sulle problematiche inerenti alla precarietà del lavoro sommerso, soprattutto nell’hinterland salernitano che versa in una situazione catastrofica da un punto di vista occupazionale, aggravata dalla mancanza di dati ufficiali relativi allo sfruttamento del lavoro. Da un’intervista a campione su giovani cittadini salernitani, dai 18 ai 35 anni, si può dedurre che la paga di un lavoratore non sempre alle prime armi, si aggira più o meno sui 3€/h, per circa 500 euro al mese, su un totale di 48 ore di lavoro a settimana. I settori di riferimento sono per lo più legati al mondo della ristorazione e del turismo.
Chi potrebbe e dovrebbe, occuparsi della vicenda, non lo fa ed è per questo che “L’altra giunta” porta all’attenzione della cittadinanza, attraverso “Dove vai?-Delibera lavoro nero”, due grandi proposte:
- Costituire una commissione inter-istituzionale sul lavoro giovanile, composta almeno da un dirigente del Comune di Salerno alle attività Produttive, esponenti del Consiglio Provinciale, un promotore della rete “Dovevai” riconosciuto come afferente all’associazione “Marea” che si faccia portavoce dei casi seguiti, attraverso sportelli attivi in collaborazione con “Tam-Tam” e M.G.A., membri individuati tra Ispettorato del Lavoro, Guardia di Finanza, NAS, ASL e Sindacati, con l’obiettivo di: rafforzare gli strumenti per contrastare il “lavoro nero”; avviare un’ indagine dettagliata sull’esistenza di “lavoro nero” e forme di “lavoro grigio” (ore di contratto non corrispondenti a quelle reali) sul territorio comunale e provinciale, nello specifico riguardo i comuni adiacenti alla città di Salerno;
2. Una modifica del Regolamento di assegnazione e revoca del permesso di installazione dei Dehors (spazi esterni di pubblico servizio) volto a migliorare l’inquadramento contrattuale dei lavoratori dipendenti di una specifica attività commerciale.
E’ necessario promuovere azioni di prevenzione nei confronti di alcuni commercianti che nel disprezzo della dignità altrui, si sentono in diritto di sfruttare lo stato di bisogno di alcuni lavoratori. Inoltre, è doveroso incentivare i sempre più limitati mezzi d’investigazione da parte dell’Ispettorato del Lavoro che da solo non può abbattere le tante irregolarità del mercato del lavoro meridionale.
La prossima azione concreta verterà ad incentivare la messa in pratica della delibera. Per far sì che questa diventi legge, ci sarà bisogno anche dell’intervento dei restanti assessori del Comune di Salerno. “In più -afferma Zagaria- è necessario creare uno sportello di consulto gratuito per sollecitare la cittadinanza ad essere informata sulle forme contrattuali di lavoro, nonché sui propri diritti in merito alla materia”.
Purtroppo, è difficile tracciare il confine tra le responsabilità personali del datore di lavoro, e le lacune da parte di chi risiede al vertice dei ministeri. Nonostante il confine sia labile, è doveroso iniziare dall’intervento da parte del nostro Comune di riferimento che quanto prima è chiamato in causa per stilare una seria indagine demografica, relativa al dettaglio del lavoro sommerso, e verificare con il supporto delle restanti Forze dell’ordine, le varie inadempienze previdenziali.