E’ l’ennesimo episodio di razzismo denunciato sui campi di calcio. E’ accaduto ieri sera durante il match tra Cavese e Catanzaro e la vittima è Massimo Goh. Il giovane attaccante, tra l’altro cugino dell’ex Juventus Moise Kean, si è sfogato sul suo profilo Instagram raccontando quanto accaduto al rientro nel tunnel dopo il fischio finale della gara.
Goh, che tra l’altro ha seguito la partita dalla panchina, ha avuto un battibecco con un tifoso avversario fino all’arrivo del suo compagno di squadra, Domenico Germinale, il quale lo ha prontamente riportato negli spogliatoi. Si tratta purtroppo della seconda domenica consecutiva in cui il ragazzo riceve insulti razzisti. Un episodio analogo era accaduto nel match precedente contro la Sicula Leonzio.
A nulla sono servite le parole di Gabriele Gravina, presidente della Figc, dopo il caso Balotelli e inefficaci risultano le sanzioni applicate alle società accusate di discriminazione. Gli arbitri hanno la possibilità di sospendere il match, decisione che non risolve definitivamente il problema perchè, domenica dopo domenica, si registrano casi analoghi.
La soluzione più efficace è quella di dotare gli impianti sportivi di telecamere Var contro il razzismo. Al momento sono solo l’Allianz Stadium di Torino, al Mapei Stadium di Reggio Emilia e alla Dacia Arena di Udine ad esserne muniti. La tecnologia permette di identificare i tifosi per poi bandirli da qualsiasi manifestazione sportiva ma, come è stato spesso confermato dai rappresentanti nazionali, urge una riforma dell’intero sistema normativo.