Deluso e non potrebbe essere altrimenti, Gian Piero Ventura al termine di Pisa-Salernitana non fa nulla per nascondere la sua rabbia: “Ho appena finito di dire che non mi sono mai arrabbiato per una sconfitta ma oggi è meglio che non parli. Oggi invito me stesso e poi i miei calciatori a fare delle riflessioni“.
“Questo gruppo aveva fatto dell’umiltà, della voglia di imparare, di crescere e mettersi a disposizione. Continuare così però non è la strada giusta. Passare dalla serie A alla crisi mi sembra bizzarro. Dobbiamo parlare di ciò che abbiamo seminato, di come e perché ci siamo fermati oggi. La rabbia non è per i due gol subiti su due tiri ma è per chiederci chi siamo, chi pensiamo di essere e se c’è qualcuno che vuole diventare”. Inevitabili le domande sulle scelte di formazione. “Dziczek? Patryk doveva giocare perché pensavamo che il Pisa giocasse in maniera diversa. L’idea invece degli avversari di inserire il trequartista mi ha convinto a riproporre Di Tacchio perché serviva più marcare che costruire“.
“Siamo arrabbiati perché non siamo questa squadra – ha raccontato proprio il mediano pugliese -. Abbiamo regalato un tempo agli avversari e quando questo succede poi tutto si fa più difficile. Il Pisa ha dimostrato di avere più fame di noi e si è visto. In queste partite serve maggiore attenzione perché una volta in svantaggio poi tutto si fa più difficile. Se vogliamo essere una grande squadra dobbiamo migliorare nell’approccio alla partita”.