Da qualche settimana è scoppiata la campagna social lanciata dal Comitato Salute e Vita contro le Fonderie Pisano, di Fratte. Centinaia di cittadini hanno postato su Facebook una propria foto con un cartello che recita sempre la stessa, identica frase: “Fonderie Pisano stai uccidendo la nostra aria”.
Il 4 ottobre scorso tra i circa 500 volti che hanno deciso di aderire alla campagna, spunta anche quello del sindaco di Pellezzano, Francesco Morra che si fa fotografare, negli uffici istituzionali, con tanto di bandiera italiana sullo sfondo e la medesima frase scritta a pennarello su un foglio di carta.
Ma alla famiglia Pisano, evidentemente, questa foto proprio non è andata giù. Sì, perché a distanza di circa due settimane è arrivata una lettera di diffida – inviata dall’avvocato Salvatore Sica – indirizzata proprio al sindaco Morra in quanto la foto contribuisce – a detta dei Pisano – a “un ingiustificato allarme sociale”.
I Pisano, attraverso questa lettera, chiedono chiarezza al primo cittadino e lo invitano a far cessare la diffusione dell’immagine “incriminata”.
“La società ha sempre confidato nel ruolo delle istituzioni ed è certa che lei non miri a conseguire la chiusura di un’impresa né che si sia allineato a una campagna in atto in danno della società Pisano”.
Questa è soltanto una piccola parte della lettera arrivata a Francesco Morra. Ma il sindaco non è certo nuovo a prese di posizione di questo tipo. Negli ultimi anni, infatti, si è sempre dichiarato dalla parte dei cittadini lesi dalle attività dell’opificio, senza farne mai segreto né alla stampa né alla proprietà.
E allora come mai per i Pisano non è addirittura ancora chiaro se la foto sia frutto di un fotomontaggio?
“Non si tratta assolutamente di un fotomontaggio – ha dichiarato il Sindaco Morra a Paese Sud – ho pubblicato quella foto consapevolmente. Non ho coinvolto l’intero comune ma mi sono schierato io stesso, come persona. Non rinnego la mia posizione”.
Ma a partecipare alla campagna social non è stato soltanto il sindaco Morra. Il primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, si è fatto fotografare con lo stesso cartello tra le mani esprimendo tutta la sua solidarietà ai cittadini di Salerno, Baronissi e Pellezzano. E ancora, alla campagna hanno preso pare anche Nicola Provenza e altri esponenti del M5S.
Certo, è naturale che l’ambientazione della foto abbia potuto far pensare che dietro uno schieramento personale ci potesse essere qualcosa di più ampio ed è pure lecito interpretare la frase scritta sul foglio come un nesso causale. Eppure, nella lettera di risposta dell’avvocato del sindaco Morra, Alessandro Citro – pubblicata questa mattina da Il Mattino – si legge che “l’evento stigmatizzato deve ricondursi nell’ambito della sfera privata di cittadino e uomo politico del dott. Francesco Morra” e che egli non ha espresso “uno stringente giudizio sulla relazione causale”.