Lunghi mesi di protesta e di presidio permanente, una lotta che non ha rinunciato a forme più estreme come lo sciopero della fame. La questione navigator è finalmente arrivata a un epilogo dopo l’accordo raggiunto tra l’Anpal e la Regione Campania: i 471 vincitori del concorso nazionale firmeranno il contratto per 21 mesi ma non saranno alle dipendenze dei centri per l’impiego. I navigator, quindi, non sanno soltanto chiamati a occuparsi del reddito di cittadinanza ma su direttiva dell’Anpal potranno tornare utili anche per altre vertenze (De Luca ha citato, ad esempio, il bacino ex Jacorossi). Da Palazzo Santa Lucia precisano che “non lavoreranno nei centri per l’impiego ma all’Inps e nei Comuni”. Dunque, oltre che sulle tematiche del reddito di cittadinanza, i lavoratori reduci da un’estate di protesta offriranno un servizio anche su una serie di attività di assistenza e sostegno che coinvolgeranno enti locali, strutture pubbliche e tanti soggetti impegnati a superare le situazioni di precarietà del lavoro.
La svolta è stata frutto di una lunga opera di mediazione, inaugurata con l’avvento del nuovo governo e dei nuovi assetti interni alla maggioranza. Pd e M5s si sono schierati contro il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, artefice della mancata firma sulla convenzione tra le regioni e l’Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, per avviare la seconda fase del reddito di cittadinanza, con l’assunzione dei navigator, mediatori tra i destinatari del reddito e le possibili occupazioni adatte al loro profilo occupazionale. Tra i tessitori di una vicenda culminata con un accordo diverso dalle premesse di assunzione, ma comunque agognato, figurano il ministro per il Sud, Peppe Provenzano (Pd) e il ministro per il Lavoro, Nunzia Catalfo (M5s), con un lungo lavoro per ammorbidire le posizioni del governatore. Nel corso della trattativa, condotta comunque sulla pelle di 471 persone e calpestando il loro diritto all’impiego, ognuno ha ottenuto qualcosa. Il governatore, per esempio, con la stabilizzazione dei 44 precari Anpal impiegati da anni, ha raggiunto un obiettivo dichiarato. Il M5s alla fine ha portato a casa l’assunzione dei navigator anche attraverso un confronto proficuo con l’attuale partner di governo. Nel corso della vicenda è emerso un feeling tra i pentastellati e la segreteria zingarettiana del Pd. Quasi una naturale convergenza sulle questioni del lavoro e del precariato. La conferma arriva direttamente dalla capogruppo in Regione del M5s, Valeria Ciarambino: “Una grande vittoria grazie anche al senso di responsabilità e alla visione comune di quanti, compresi molti esponenti del Pd, hanno contribuito a isolare De Luca”.