Il Cilento potrebbe ritrovarsi con un numero di ambulanze molto ridotto dopo i guai giudiziari che hanno riguardato la società collegata a Roberto Squecco. Diciotto avvisi di garanzia per funzionari pubblici e legali rappresentanti di società indagati a vario titolo per corruzione e intestazione fittizia di beni. Un duro provvedimento che ha fatto seguito all’ormai famigerata vicenda delle ambulanze coinvolte nella manifestazione del 9 giugno a Capaccio, in occasione dei festeggiamenti per l’elezione a sindaco di Franco Alfieri.
Già in estate l’ASL di Salerno aveva revocato alle associazioni riconducibili a Squecco il servizio del 118, costringendo l’intera area a sud di Salerno, dal capoluogo ad Acciaroli, a disporre di una sola unità riabilitativa. L’ASL, per risolvere la carenza dei mezzi di soccorso, aveva trasferito un’ambulanza da Salerno ad Agropoli e affidato il servizio alla SOS Soccorso. Quest’ultima ancora riconducibile al noto imprenditore capaccese.
L’intera zona continua ad avere a disposizione una sola unità riabilitativa che, dopo il terremoto di mercoledì scorso, non può affatto coprire l’intera area qualora ci fossero richieste contemporanee di interventi. Per questo, si spera, che l’ASL di Salerno possa trovare il modo di affidare la prestazione di soccorso ad una nuova società di volontariato.