Oggi i film li troviamo un po’ ovunque, dalla tv passando per il telefono, il pc, il tablet etc.. grazie a piattaforme come Netflix, Amazon Prime video, Infinity e chi più ne ha più ne citi. La visione del film è cambiata da moltissimo nel tempo, evolvendosi molto velocemente, fino a giungere ai giorni nostri, dove possiamo vedere film, brevi video e altri contenuti multimediali in qualsiasi posto, dal treno alla sala d’aspetto di uno studio dentistico.
É certamente una vittoria la visione di contenuti multimediali fuori dai propri luoghi istituzionali, ma dobbiamo essere sinceri con noi stessi, qualcosa la si perde, soprattutto con i film.
E questo qualcosa è la ritualità della visione, dell’andare al cinema in compagnia, prendere posto su quelle poltrone segnate dal tempo, addentare patatine nel silenzio più assoluto durante la proiezione del film, quella ritualità insomma, in quel luogo sacro dove la parola diventa immagine e suono fondendosi con lo spettatore, proiettando la sua anima in un mondo parallelo dove nove volte su dieci è decisamente meglio del mondo reale.
In fondo il cinema è l’unica tra le arti moderne a stringere un patto di complicità con noi spettatori, ci inganna per un paio d’ore, con dei mondi più veri del nostro, ma allo stesso tempo regala a noi tutti un posto di rilievo e ci chiede semplicemente di essere noi stessi. Siamo noi i protagonisti del film, attraverso il nostro personale punto di vista collegato al nostro ponte della fantasia che ci avvolge e ci fa essere un solo corpo, non solo mero spettatore e spettacolo.
Oggi prevale su tutte una visione troppo veloce e distratta, i cineforum presenti sul nostro territorio credono ancora che vi sia spazio per immergersi totalmente in una esperienza mente e cuore, quella filmica e perciò, anno dopo anno propongono sempre programmi bene articolati e altamente interessanti.
E magari far sì che le immagini del film stesso che costruiamo noi, con i nostri occhi ed orecchie, possano rimbalzare da una bocca all’altra e diventare pura emozione da raccontare al vicino di casa o al parente di turno, tornando a casa e magari confrontandosi su alcune scene, musiche e attori, contribuendo così ad uno scambio di visioni differenti all’insegna del buon cibo rigorosamente bio, per la mente.
I Cineforum presenti a Salerno sono due:
Il cineforum Fatima, dedicato all’indimenticabile Don Andrea Vece, che con i suoi sedici film affronta svariate tematiche sociali e non, da “Joker” di Todd Phillips al “Sindaco del rione Sanità” di Mario Martone.
E il cineforum San Demetrio, che non è da meno, risponde con una programmazione ricca, di bene diciotto film incredibili da “Tolkien” di Dome Karukoski a “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores.
Entrambi i cineforum apriranno le danze questa settimana.
Vi invito caldamente a consultare i rispettivi programmi sulle pagine dei due cinema (http://www.cineteatrosandemetrio.it/cineforum.html – https://www.facebook.com/CinemaParrocchialeFatima) o, per i più coraggiosi, chiamare i rispettivi numeri per avere tutte le informazioni possibili.
Non vi resta che spegnere i telefoni e andare al cinema, riscoprirete la bellezza nascosta del cinema e del cineforum beccando sicuramente qualche capolavoro che vi cambierà in meglio la serata e perché no il modo di vedere la vita da un’altra prospettiva. Fatelo subito,prima che sia troppo tardi.