La convergenza tra Pd e M5s patisce la presenza di un ostacolo piuttosto ingombrante, riassunto in un nome e in un cognome: Vincenzo De Luca. Anche in Campania i due schieramenti tentano un avvicinamento, questa volta convergendo sulla spinosa questione navigator. Il governatore, dopo aver respinto alcuni dei 471 vincitori del concorso che pubblicamente gli manifestarono l’urgenza di un incontro, ha completamente accantonato la questione, ostruendo qualsiasi via del dialogo con i lavoratori e con chi li rappresenta. Ma politicamente, anche in virtù dei nuovi equilibri a livello nazionale, e in generale di uno spostamento a sinistra dell’asse del Pd favorito dalla fuoriuscita dei renziani, Vincenzo De Luca si trova sempre più isolato all’interno del suo partito. E le voci contrarie si levano ormai anche dalle segreterie locali del Pd. Come nel caso di Caserta, dove De Luca riceve una ferma condanna sul caso navigator: “Ascolti le ragioni e contrattualizzi i 471 navigator – tuona Camilla Sgambato, componente della segreteria nazionale dem e presidente provinciale del partito – Pur comprendendo le perplessità della Regione sulla legge che istituisce il reddito di cittadinanza non è comunque accettabile che si speculi politicamente sulla pelle di 471 uomini e donne che hanno vinto una selezione e oggi hanno diritto a svolgere quella funzione”. La posizione del Pd di Caserta coincide con quella della segreteria nazionale e di molti altri esponenti locali del partito, e riceve il plauso direttamente dagli attuali partner di governo, attraverso la capogruppo in Regione Valeria Ciarambino: “Ci auguriamo che questo esempio sia seguito anche da espressioni dello stesso partito di altre province e dagli stessi consiglieri della maggioranza, dopo che si è espresso a favore dei navigator lo stesso segretario Zingaretti”.
Nel frattempo i navigator domani faranno irruzione a Pietrarsa in occasione della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “affinché un suo intervento possa sbloccare l’assurda situazione che da oltre 70 giorni ci vede bloccati in un limbo”.