Sei giovani minorenni fermati dalle forze dell’ordine sono i principali sospettati del rogo che ha mandato in fumo il monte Saretto, a Sarno. Individuati con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza, i giovani, tutti coetanei e appartenenti a famiglie note in città, sarebbero gli artefici della devastazione che ha costretto all’evacuazione circa 300 sarnesi, provocando danni incalcolabili al patrimonio ambientale della zona. L’iniziale riserbo degli inquirenti derivava dalla necessità di identificare tutti i responsabili del vile gesto, ma non ha impedito che trapelassero particolari raccapriccianti relativi all’interrogatorio subito dai ragazzi: uno di loro sarebbe crollato e avrebbe ammesso che si è trattato di una bravata, di un gioco sfuggito di mano. Nel corso delle perquisizioni, in uno degli appartamenti sono stati ritrovati anche abiti visibilmente compromessi da bruciature. Tutte le posizioni sono al vaglio del pm Angelo Frattini della procura del Tribunale dei Minorenni di Salerno e del pm Anna Chiara Fasano della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore.
“Non parlerò di “una generazione” nel grande rispetto dei tanti figli di Sarno che sono il nostro orgoglio, il nostro futuro ed invito anche voi, miei cari concittadini, a non farlo. Chi ha distrutto la nostra terra “per uno scherzo” (così avrebbero motivato tutto), merita di essere identificato, giudicato e condannato nella sua SINGOLA RESPONSABILITÀ e non generalizzando. Confidiamo nella giustizia alla quale chiediamo pene severissime, esemplari, senza sconti, nella piena consapevolezza del grave crimine commesso”, ha commentato il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora.