La piattaforma streaming XtreamCodes non sarà più disponibile dopo la maxi operazione, soprannominata Eclissi, che ha coinvolto oltre 100 militari del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche. Individuati ben 25 responsabili che gestivano la rete nei paesi europei per un giro d’affari di circa 200 milioni di Euro annui, un’organizzazione clandestina tra le più importanti al mondo. Il “sistema pezzotto” garantiva la visione a circa 5 milioni di italiani di tutti i canali di Sky, di Mediaset Premium, di Dazn, di Netflix, di Infinity (gruppo Mediaset) in cambio di un abbonamento low cost.
L’organizzazione illegale aveva messo in piedi una vera e propria rete commerciale. I pirati trasformavano il segnale televisivo, comprato in modo lecito, in un flusso di dati digitali in grado di viaggiare via computer, per poi inviarlo alle rivendite in Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Le rivendite stabilivano poi il pacchetto in vendita all’utente finale. La maggioranza dei clienti si è dotata di un decoder illegale (o “pezzotto”). Nel momento dell’oscuramento del sito, oltre 700 mila utenti erano online.
Gli indagati, come riporta La Gazzetta dello Sport, avevano ingaggiato una sorta di guerra informatica verso le emittenti titolari di diritti, per neutralizzare per esempio il blocco creato da Sky Italia per disattivare le Smart card illegali. Addirittura a pirateria si aggiunge pirateria, “la Polizia giudiziaria ha accertato che esiste anche una pirateria derivata, ossia soggetti che hanno carpito è diffuso i contenuti oggetto di pay Tv dopo averle sottratti a chi già li aveva illecitamente carpito”. Tutte le operazioni erano occultate dall’uso di prestanome e di nickname. C’era una maxi chat di 520 membri che si occupava di “scambio di flussi” per costruire l’offerta illegale di prodotti. Ma l’inchiesta continua.