Con un risultato plebiscitario, quasi l’80% dei consensi, il voto della base del M5s premia l’accordo con il Pd e dunque la formazione del nuovo governo: via libera, dunque, al Conte-bis. Smorzati gli appetiti di Di Maio e accolti i passi indietro degli esponenti Pd in merito alla vicepresidenza del Consiglio, l’ultimo grande ostacolo rimaneva il voto degli iscritti alla piattaforma Rousseau. L’esito, comunicato con notevole ritardo, riporta di una partecipazione record: 79.634 votanti. La base del M5s ha dato l’ok all’intesa con il 79,3% dei sì, a fronte dei 20,7% dei no. Il quesito era il seguente: “Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”.
Nonostante qualche dissidio interno, nei 5s ha sempre prevalso la linea dell’alleanza con il Pd per evitare un nuovo abbraccio con la Lega o la debacle annunciata alle urne. “Il Movimento ha sempre detto che avrebbe provato a realizzare il suo programma senza farne una questione di schieramenti. Non tenete in un cassetto questi sogni, è il momento di tirarli fuori”, è stato l’appello di Giuseppe Conte agli iscritti 5s. Oltre a Conte, che i pentastellati si ostinano a definire super partes, il grande tessitore dell’accordo con il centrosinistra è stato il fondatore del Movimento politico che ha ottenuto la maggioranza relativa dei voti alle scorse politiche, Beppe Grillo. Le sue parole d’entusiasmo, l’appello a partecipare a un “cambiamento epocale” a “un’occasione unica”, hanno serrato le fila e richiamato al voto migliaia di militanti disorientati dalla gestione degli ultimi mesi e dallo scollamento con i temi fondanti del Movimento.
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