L’alternativa al reddito. Così è stato definito il concorsone indetto dalla Regione Campania: 2.175 posti in palio negli enti locali, oltre un milione di domande pervenute. I dati sbalorditivi sono stati registrati dalla piattaforma online del Formez, società del dipartimento della Funzione Pubblica che gestisce il concorsone. Dei 300mila partecipanti, ieri si sono presentati in 7500, un primo scaglione già ridimensionato dalla diserzione del 40 per cento degli iscritti. Ma alla Mostra d’Oltremare le lungaggini e le falle nell’organizzazione hanno fin da subito complicato la giornata dei candidati: nel corso delle operazioni di riconoscimento al Padiglione 5 alcuni nominativi non corrispondono agli stampati. La faccenda si protrae fino alle 10.30 e riguarda anche gli altri Padiglioni, affollati di persone in attesa che si sblocchi la situazione del Padiglione 5. Le procedure devono infatti iniziare in contemporanea. I wc chimici saranno utilizzabili soltanto in seguito, nel frattempo lunghe file si creano nel corridoio per accedere ai bagni, tra il malumore generale. Il tempo di illustrare l’intera procedura e di estrarre a sorte il pacchetto di domande che gli addetti del Formez si accorgono dell’assenza del toner per stampare. In alcuni padiglioni le macchine si inceppano e i tempi di attesa si allungano inesorabilmente. Poco prima di mezzogiorno monta l’ira. Alcuni ragazzi abbandonano il Padiglione spalancando energicamente le porte, all’interno si rumoreggia, dibattendo animatamente sul da farsi. C’è chi è pronto a seguire l’esempio, chi sostiene si tratti di una mossa scellerata e inutile. Una voce squarcia il brusio: “Concorso truffa, va annullato”. Poi, sul far di mezzogiorno, a sedare le proteste arrivano i plichi con i quiz e i concorrenti si mettono all’opera. Sono tutti giovani del Sud, in maggioranza campani ma provengono anche da altre parti del meridione. Così come partecipano molti giovani che sperano di tornare a vivere nei luoghi d’origine. “I quesiti erano semplici ma siamo stati sequestrati per cinque ore. E’ assurdo, non ho mai assistito a una situazione del genere”. Qualcuno, proveniente da fuori regione, lamenta la territorialità dei quesiti. Alcune domande erano destinate a chi vive a Napoli. Chi non è nato alle falde del Vesuvio può mica sapere dove si trova il Borgo degli Orefici?
“Un peccato. Abbiamo avuto questo incidente alle stampanti. Uno fa tanto, si impegna al massimo per un evento di tale impatto, poi un piccolo incidente fa sembrare tutto un caos – commenta il direttore delle relazioni esterne del Formez Sergio Talamo – Chiediamo scusa ai concorsisti. Mai si sono verificate situazioni del genere. Verificheremo le responsabilità”. Impazzano invece le reazioni degli oppositori del governatore Vincenzo De Luca. “Da maxiconcorso a maxiricorso – attacca la capogruppo del M5s in regione Valeria Ciarambino – Presentato come il concorso del secolo, quello che per il governatore Vincenzo De Luca dovrebbe cancellare con un colpo di prestigio la disoccupazione nella regione con il maggior numero di inoccupati, al suo esordio si è tramutato in ressa, con candidati che hanno abbandonato la sala dopo ore di attesa. Ci chiediamo che validità possa mai avere una prova svolta in questo clima, con partecipanti stremati”.