Un pericolo sanitario, una minaccia incombente. Ma anche un incremento consistente dei costi per la sanità campana, con ripercussioni sull’intero sistema. I no vax gravano sulla spesa sanitaria, e quindi sulle tasche dei contribuenti, in maniera decisa. Quasi 200mila euro al giorno, secondo i calcoli del Dipartimento Salute ANCI Campania. Soprattutto nel momento in cui, in base a quanto emerge dai dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità, la maggior parte dei ricoverati nelle aree mediche e nelle terapie intensive non ha ricevuto alcuna dose di vaccino anti Covid-19.
I dati
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il report del 5 novembre 2021, riferisce che i non vaccinati sarebbero circa 7,3 milioni in Italia e 808 mila in Campania. Inoltre, dal report dell’Istituto Superiore di Sanità sull’incidenza mensile dei ricoveri, emerge che il 90% degli ospedalizzati di area medica e il 93% di terapia intensiva non è vaccinato. Poiché un giorno di degenza in area medica costa circa 710 euro e 1.681 euro in terapia intensiva (fonte: ALTEMS – Università Cattolica), il conto è presto fatto. Infatti, nella prima settimana di novembre, in Campania, il numero medio giornaliero dei ricoveri è stato di 264 in area medica e di 19 in terapia intensiva. Pertanto, calcoli del Dipartimento Salute ANCI Campania, il sistema salute regionale spende per i ricoverati Covid-19 circa 219 mila euro al giorno. Applicando il case-mix (vaccinati – non vaccinati) dell’Istituto Superiore di Sanità, in Campania, con ogni probabilità, si spende circa 197 mila euro al giorno per assistere, in regime di ricovero, i pazienti che non hanno ancora inteso vaccinarsi. Occorre inoltre ricordare che i pazienti affetti da Covid-19 sono sottoposti a un programma di monitoraggio che si sostanzia in attività clinico-diagnostica assistenziale per l’eventuale diagnosi precoce di possibili sequele della malattia. Per cui sono stati stanziati circa 58 milioni di euro per l’esenzione dalla compartecipazione alla spesa per due anni.
Infine, in Campania sono state stanziate risorse aggiuntive per il recupero delle liste d’attesa, circa 83 milioni di euro per il solo comparto privato accreditato, che nella nostra regione garantisce circa il 67% del totale delle prestazioni annuali di specialistica ambulatoriale, e in soli due mesi queste si sono esaurite.